lunedì 6 giugno 2016

Il Giornale delle Gite

Delle meraviglie contenute nel Sacchetto Segreto del Cottage di Rita ve ne ho già parlato qui.
Oggi vi racconto cosa stanno diventando i quadernini, come sto impiegando le penne colorate, quale funzione hanno i bellissimi timbri alfabeto.

Tutto nasce da una delle mie passioni più sfrenate: camminare. In realtà, a questa che più che una passione è un bisogno, si aggiunge l'amore immenso per la natura sotto ogni sua forma e in particolare sotto quella arborea (foglie in primis), la fissazione atavica per cartoleria e similari (trovatemi una femmina nata negli anni ottanta che non abbia questo problema), l'invasione inarrestabile di diavolerie imperdibili come washitape e timbri, il mondo di Instagram e la sua popolazione: lei e le amiche in particolare.

Questo minestrone di stimoli ha risvegliato in me la voglia (mai realmente sopita, diciamocelo) di erbari, notes, disegnini, appunti verdi, foglie pressate, graffette, citazioni. Raccolgo residui della natura da tempo immemore, il primo albo in cui ho attaccato e catalogato foglie e fiori risale all'epoca delle elementari, possiedo una pressa bella e funzionale che si chiama Tessa e, quando esco per una gita, torno sempre con qualcosa in tasca. Una castagna, una pigna, una piuma, un rametto, un sasso, un insetto morto.

Dalle camminate, però, rientro anche piena di ricordi, di odori, di cose che vorrei fermare per riguardarle quando non posso uscire: che fare?
Semplice! Un Giornale delle Gite.

Ho preso la decisione definitiva guardando questo filmato (diecimila volte) e lasciandomi incantare da siti, video, tutorial, schemini, fotografie.
Per vedere come è andata a finire occorrerà aspettare un po', il mio Giornale delle Gite è solo a quota due uscite, ma intendo riempirlo per bene e, se la tecnologia (altrui) mi assiste, voglio fare un videino.
Cosa sto usando? I timbri alfabeto per i titoli, le foglie pressate, i washitape, le penne colorate, i disegni con i pastelli a cera, le fotografie stampate con una roba come questa. Il risultato, per ora, è un po' confusionario, come ogni prima volta che si rispetti. Magari tra qualche tempo sarà ancora più incasinato, non lo saprò finché non lo sfoglierò tutto, annusando rametti, riappiccicando disegni scollati, sottolineando nomi scientifici, aggiungendo schizzi, scrivendo citazioni, mostrandolo a voi.

6 commenti:

  1. Ho gli occhi a cuoricino *_* bellissimo il quaderno delle gite!!! Quasi quasi lo faccio anch'io...perché ci vuole un quaderno diverso per ogni materia diversa! E poi in quanto femmina nata negli anni '80, ho la casa che rigurgita oggetti di cartoleria di varia natura, ma immagino lo sapessi già.

    RispondiElimina
  2. Ohhhh! Sarebbe bellissimo se tutti ne facessimo uno! :-)

    RispondiElimina
  3. Io avevo un diario di viaggio che non uso più, ma sarebbe bello fare il giornale delle gite, anche se le mie sono incasinatissime e piene di rametti e conghiglie e girini e foglie e fiori raccolti dai mie figli e che io poi mi ritrovo a gestire... spesso a mettere in borsa e a ritrovare dopo giorni (i girini no, sono nel laghetto)... lo faccio fare a loro, che ne dici?
    Sei di grande ispirazione cuoricini cuoricini cuoricini
    un abbraccio
    Francesca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì! Faglielo fare! Sono sicura che si divertiranno. :-)

      Elimina
  4. Oh come ti capisco.... ma su tutta tutta la lineaaaaa!!!!!! Anch'io tengo svariati quadernetti e diari :D

    RispondiElimina