domenica 16 aprile 2017

Un giorno a Milano

Io ci provo, eh, a raccontare della gita a Milano, ma mica lo so se riesco a rendere bene l'idea di quanto sia stata bella.

Organizzata all'ultimo minuto come reazione alle pessime previsioni meteo su Genova aveva, di base, tre obiettivi:
1. Visitare il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia
2. Vedere i fenicotteri rosa di Villa Invernizzi
3. Fare un giro nel quartiere giardino di Via Lincoln

Siamo riusciti in tutte e tre le imprese, in più:
- abbiamo sbirciato dentro il Mercatino Penelope (un luogo meraviglioso dove desideravo entrare da tanto, incontrato per caso)
- abbiamo pranzato qui (per la cronaca: buonissimo, andateci!)
- siamo entrati dalla Rinascente per fare pipì, perché in un posto così grande che non ha nemmeno un angolo esclusivamente dedicato all'abbigliamento fair trade non ho potuto fare altro (a parte incazzarmi)
- abbiamo toccato al volo la tappa tradizionale da Muji dove ho comprato la solita penna e una nuova candela profumata. Questo acquisto merita due righe in più perché l'essenza che ho scelto è zenzero e timo limoncino: una delle piante che incontriamo spesso durante le gite e in cui affondiamo le mani ogni volta, sfregando per bene i polpastrelli sulle foglie profumatissime.

Il vero pretesto per vedere il Museo della Scienza, in realtà, ce lo hanno regalato i laboratori della Tinkering Zone aperti al pubblico: abbiamo pensato potessero essere fonte di ispirazione per qualcuna delle nostre attività e, devo ammetterlo, costruire un flipper è stato davvero divertente. In questo spazio allestito benissimo ho trovato un sacco di idee interessanti, soprattutto su possibili materiali da utilizzare durante i miei laboratori e su come conservarli al meglio.
A casa avrei decisamente bisogno di una stanza aggiuntiva, ormai un ripiano della dispensa, un tavolino e un carrello in camera da letto non bastano più e osservare soluzioni semplici geniali per riporre in ordine le cose mi è stato di grande aiuto. Anche vedere che le attività didattiche proposte dal museo sono spesso simili alle mie mi ha fatto molto bene: un po' di autostima in più è sempre ben accetta.

Per quanto riguarda l'esposizione nei vari padiglioni, beh, è splendida. Unica grande delusione il bookshop chiuso in pausa pranzo: per carità, un sacrosanto diritto, ma avevo già in programma di fare incetta di libri interessanti e sono rimasta a bocca asciutta.

Il tempo è stato bello e super caldo, tutto ciò che ho visto mi ha riempito gli occhi e sono tornata a casa con quella sensazione di aver solo sognato.
E invece no, è successo davvero.

P.S. I fenicotteri di Villa Invernizzi valgono comunque un viaggio a Milano, così come il quartiere arcobaleno: ci sono piante di palma e banana, casette color lavanda, cancelli, giardini, rose, viuzze interne e cortili. Vorrete abitarci subito e, se le vostre risorse economiche ve lo permetteranno, io farò il tifo per voi.

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