venerdì 11 gennaio 2019

Senza fare troppo rumore

Il duemiladiciannove è iniziato, senza fare troppo rumore.
Abbiamo brindato sotto al nostro grande albero, siamo andati a letto presto.

Fortunatamente dopo un paio di giorni sono tornata al lavoro, così il mio compleanno è trascorso in sordina, tra mail a cui rispondere, caffè al bar, pianificazione e programmazione futura.
Mi aspetta ancora una cena come si deve al ristorante e poi anche questi festeggiamenti saranno passati, senza fare troppo rumore.
La sera prima dell’Epifania un aperitivo semplice tra amici si è trasformato in una pizza al bancone e in uno scambio regali improvvisato, da cui sono uscita carica di meraviglie.

La prima meraviglia è stata il calore degli abbracci.
Chi mi conosce sa che non sono molto brava a condividere con gli altri le mie difficoltà, per anni mi è stato più facile scriverle qui (e questo fatto è stato spesso, comprensibilmente, motivo di scazzi), appuntarle su carta, raccontarle alla psicoterapeuta e ogni tanto a mia madre. Ora le cose stanno cambiando, credo: da quando abbiamo scoperto la malattia di mamma sono andata in analisi solo un paio di volte, non so nemmeno io dire il perché, ma la situazione è questa. Quindi, oltre a non parlare delle mie difficoltà con gli amici, adesso non ne parlo nemmeno nella stanza gialla rosa, qui scrivo sempre più raramente e non sto tenendo nessun diario privato.

Cosa sta succedendo?
Sicuramente la chimica aiuta, ma non credo che basti.
Sicuramente una sorta di accettazione attiva degli eventi favorisce il mantenimento di un seppur precario equilibrio mentale.
Sicuramente sono stata pervasa da una sorta di rabbioso fatalismo che sarebbe stato decisamente molto più saggio tirare fuori qualcosa come dieci anni fa, minimo.
Sicuramente il lavoro quotidiano mi sta dando una stabilità psicofisica che nemmeno lo yoga.
All’appello mancano alcune cose che purtroppo ora non sono possibili, come le camminate nel bosco, le corse al tramonto, le ore di pilates in palestra. Ma quando sotto le vacanze mi sono concessa il lusso di passeggiare lungo il mare l’anima e gli occhi mi hanno ringraziata un sacco.

Tra i bellissimi regali che ho ricevuto per il compleanno, oltre agli abbracci che ho anticipato quassù, ci sono state tante cose che mi hanno fatto sentire amata e che hanno confermato una sensazione che ho avuto da sempre: scegliere un regalo per me è facilissimo!
Cosa mi piace lo sanno tutti, ammorbo mezzo mondo con handmade, foglie, cartoleria, libri, moda sostenibile e natura, quindi nei pacchetti che ho scartato c’ero proprio io. Nonostante io sia decisamente trasparente riguardo ai gusti, non immaginavo ci fossero, attorno a me, persone così capaci di leggermi dentro e capire non solo come sono fatta, ma anche quale momento sto attraversando. Che siano le coccole di una crema o di una sciarpa calda, che siano collane, stampe e foglie di ceramica, tutti i pensieri hanno colto nel segno.
Potrei mostrarvi il contenuto di ogni pacchetto ma non basterebbe un post intero, perciò vi lascio il link a questa meraviglia e una frase veloce tratta dalle sue pagine a fiori:

Fiorire quando nessuno
ricorda la Primavera


P.S. A proposito di fiori, domani ci sarà il mio primo laboratorio all'Orto Botanico (gioia!). Ecco spiegata la foto quassù.