domenica 26 febbraio 2012

Piccole donne crescono


Sembra essere arrivata la Primavera.
Con lei il sole caldo, i profumi, i fiori. Con lei la tranquillità.
Non troppo tempo fa l'avrei presa come un distacco innaturale dal resto del mondo, in rari e ottimistici casi avrei parlato di "giusta distanza". Ora sono oltre, arrivo a sentirmi felice, molte volte al giorno.
Avrei voluto scrivere un post di cucina, o qualcosa sul fai da te riciclato che tanto mi diverte, ma non ho avuto l'occasione di occuparmi di nulla di tutto questo, ultimamente.
Le mie giornate trascorrono faticose tra l'ufficio, i turni al Circolo, le notti corte e la casa da tenere in piedi, eppure mi pare tutto bellissimo.
Avere l'opportunità di incontrare e vedere persone sempre nuove lavorando, ascoltare concerti di ragazzi simpatici e allegri che hanno voglia di divertirsi e ringraziano persino per un piatto di pasta, fare due chiacchiere con gli insegnanti del corso di cesteria arrivati direttamente dalla Val Maira, ascoltare affascinata le esperienze di giovani coraggiosi in perenne lotta con le difficoltà del loro paese: per me è gioia. Ho la schiena bloccata e un male assurdo alla caviglia, davanti a me una settimana di impegni e scadenze, dietro di me giornate di profondo dolore per affetti vicinissimi, ma nonostante tutto sto bene. Organizzo cene in Campopisano, ho voglia di cinema, di passeggiate e di notti a chiacchierare con le amiche. Progetto di seguire corsi per il mio futuro, di iscrivermi e seguire nuove iniziative, di continuare a passare del tempo con me stessa come non ho mai fatto nella vita.
Persino la musica mi sembra più bella, il cibo più buono e i libri letti sul soppalco o sotto al sole sono un regalo preziosissimo.
Certo qualche timore qua e là affiora ogni tanto: la paura che la casa resti un sogno, che le preoccupazioni di sempre e le paranoie ingiustificate che mi accompagnano da anni tornino a tirarmi i piedi di notte, che questa felicità improvvisa e ricorrente si faccia da parte e mi lasci l'amaro... tutte cose a cui penso e che tendo a considerare il giusto, senza esagerare e senza ignorarle.
Come scrivevo di recente mi sento cresciuta, più consapevole di ciò che posso cambiare e di ciò che va accettato così com'è, senza se e senza ma, con un po' di freddezza e con protezione. Atteggiamenti incomprensibili restano tali, inutile accanirsi per cercare di capirli, il tempo farà il suo corso e chi si troverà a non aver compreso che il mondo è fatto anche di altre persone farà i conti solo con se stesso, l'unico ad aver considerato importante. Quotidianità stancanti, monotone e alla lunga snervanti andranno accettate così, come normale conseguenza della vita che scorre. Le ingiustizie, le prevaricazioni, gli abusi, andranno combattuti quando possibile, controllati e vissuti come un modo per diventare più forti quando la necessità sarà più grande del dolore. In tutto questo la Primavera aiuterà, con il suo sole caldo, i suoi colori e i suoi fiori.

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