giovedì 8 dicembre 2011

L'albero della Coccagna


Immagino una stanza con i muri chiari e un divano grande. Una sedia a dondolo con i cuscini e un kilim vecchio su cui sdraiarsi a leggere. Immagino una libreria grezza e tante lampade, immagino una cucina spaziosa con mille frullatori, un frigo colorato e una brocca con sei tazze rosse. Immagino piante appese e piatti, quadri e ombrelli, coperte e fiori. Immagino un bagno profumato con saponette e creme, una doccia pulita e una spazzola grande. Immagino una dispensa con le conserve e i barattoli di sott'olio, con le bottiglie di vino e i sacchi di riso. Immagino nicchie nei muri con libri, foto e curiosità. Immagino una stanza con un letto e una parete verde, con cuscini colorati e seggiole fuxia, con una scrivania antica e una lampada da tavolo di latta. Immagino tende spesse ma allegre, immagino uno stereo che suona buonamusica, immagino un pavimento di legno che fa tanto casa calda e un profumo di minestra che arriva dai fornelli. Immagino un giro nella piazza vicino casa e la voglia di ritornare sul tappeto a leggere. Immagino un pc acceso sul tavolino vecchio in camera da letto e una tisana calda che fuma in un angolo. Immagino bicchieri di vetro e seggiole tutte diverse, immagino un mazzo di fiori misti ogni sabato e una lavagna per i messaggi degli amici. Immagino una pianta sul frigo e un microonde di salvataggio, una tovaglia a quadretti rossi e una lampada da terra con la luce soffusa. Immagino un tappetino per non scivolare nella doccia e un bicchiere di quelli di una volta per gli spazzolini, asciugamani che si scaldano per il dopo bagno e pigiami sul termosifone. Immagino un tappeto in camera per fare pilates e un armadio che profuma di me, il cesto gigante di vimini per le borse e un panchettino giallo per prendere una coperta ripiegata in alto. Immagino di imparare a vivere con meno luce ma più libertà, con meno spazio ma più spazio, con meno compagnia ma più serenità, con meno riferimenti ma più concretezza. Immagino il mio albero della coccagna come un nuovo inizio, immagino le vostre facce se vi raccontassi come è andata e se provassi a convincervi che è la scelta giusta. Immagino tutto questo e, con un peso nel cuore, mi sento bene.

4 commenti:

  1. La casa ideale
    L'ho preferita in pietre asciutte, la mia casa,
    perché i gattini ci nascano, nella mia casa
    perché i sorci ci si trovino, nella mia casa
    perché i piccioni vi s'nfilino, la tortora vi crogioli,
    quando i gran soli vi ammicchino nei cantucci.
    Perché i bimbi vi giochino con nessuno,
    voglio dir col vento caldo, con gli ippocastani.
    Per questo non c'è tetto sulla mia casa,
    né tu né io nella mia casa,
    né schiavi, né padroni, né ragioni,
    né statue, né palpebre, né paura,
    né armi, né lacrime, né religione,
    né alberi, nè spesse mura, né altro se non per ridere.
    Per questo è così ben costruita la mia casa.

    A. Frénaud

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  2. L'ammiratore segreto ovviamente...

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