domenica 18 marzo 2012

Silenzio che parla


Un silenzio che dura da due settimane, un sacco di tempo rispetto alle mie più recenti abitudini. Avevo chiuso con un post speranzoso, fatto di musica, di pensieri sul futuro, sul lavoro e sul collo in miglioramento. Potrei dire di essere stata un tantino ottimista, o per lo meno affrettata, visto che oggi scrivo con addosso il collare, una puntura di muscoril e cortisone e una fiala di toradol piazzata sotto alla lingua subito dopo colazione. La contrattura, che ormai direi proprio non essere una contrattura, non mi dà tregua e il dolore non mi lascia dormire da giorni; domani, se tutto va bene, dovrebbe vedermi un ortopedico d'urgenza per capire se quello che dovrò affrontare sarà un'ernia oppure no. Non ho voglia di pensare al perché, né di ipotizzare quali e quante altre terribili cose potrebbero stare lì nel mio collo a spappolarmi i nervi, lo faccio già abbastanza con la mente, cercherò di evitarlo nel mio pubblico blog. In questi giorni non ho interrotto le mie attività, da una parte questa scelta mi avrà senz'altro ulteriormente stancata, ma credo che tenermi occupata e fare quello che mi viene istintivo (ovvero rispettare scadenze, appuntamenti e consegne), sia stata la cosa migliore. Il corso da barman, al quale sono stata presa e che ho cominciato con entusiasmo, procede benissimo, io mi diverto imparando cose nuove e la mia giornata è costretta a subire cambiamenti spazio temporali che non avvenivano da anni. Per fortuna quello appena trascorso è stato un week end di riposo dai turni al Circolo, non avrei proprio potuto reggere intere serate in piedi o spostare pesi pesanti qua e là. Il lavoro per la redazione continua, proprio un attimo prima di aprire questa pagina ho infatti inviato la mia ultima fatica: una raccolta di itinerari e approfondimenti sulla Calabria Ionica che mi ha impegnata per tutta la settimana. Avere poco, pochissimo tempo per concludere mi ha costretta ad immergermi tra ulivi, rovine medioevali, praterie di posidonia oceanica, arredi religiosi e fiumare selvagge, lasciando vagare la mia testa preoccupata in luoghi affascinanti che chissà se mai visiterò. Domattina dedicherò la mia attenzione ad una nuova avventura, sono infatti correlatrice esterna di una laureanda che domani presenterà la sua ricerca e, in verità, sono molto emozionata per lei! Abbiamo lavorato bene insieme e le sue parole di ringraziamento all'inizio della tesi mi hanno davvero commossa, sono quindi felice di assistere alla sua esposizione, ma un po' dispiaciuta di non poter rimanere più a lungo e dover fuggire per la visita dal medico. So che questo post è poco più di un resoconto di guerra, con momenti, spazi di manovra, tempistiche e armi scelte, ma in questo momento lascio fuori le emozioni, non voglio abbandonarmi allo sconforto e tornare indietro di anni, quando da sola mi pareva di essere destinata all'autodistruzione. Perciò chiudo qui il mio bollettino dal fronte, fermamente convinta a risolvere questa situazione e a cominciare la mia nuova vita visto l'imminente trasloco da Campopisano. Alla prossima.

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