martedì 23 settembre 2014

I magnifici 5: annusare

Oggi è il primo giorno di Autunno, la mia stagione preferita. Può sembrare strano ma se penso al senso dell'olfatto è l'autunno a venirmi in mente, non la primavera. Perché l'autunno è sottobosco umido, è foglie secche, è caldarroste, è legna che arde, è casa come nient'altro al mondo.
Con questo post mi mancheranno da scrivere solo quello sull'udito e quello sulla vista, e l'autunno andrebbe bene pure per loro.
Il senso dell'olfatto è il più antico che ho, forse questa cosa vale per tutti, non so. Sono ricordi olfattivi i miei primi ricordi. Alcuni legati a momenti belli, altri immersi in situazioni orrende, in ogni caso sono gli odori che mi fanno rotolare indietro in un secondo, senza passare dal via.
Ecco, come sempre, l'elenco (di quelli che amo):
- Il basilico, odore legato immediatamente a un'immagine: il lavandino di mia nonna Rosa ricoperto di foglie pronte per fare il pesto
- Il pollaio, uno di quegli odori atavici, che si fondono completamente con gli anni della mia infanzia
- L'erba tagliata, uno dei miei profumi preferiti in assoluto
- La prima pioggia che tocca il suolo, che ha pure un nome bellissimo e poetico, si chiama petricor
- La paglia, che come l'odore del pollaio è uno dei più vecchi nascosti nel mio cervello
- Il sottobosco bagnato, quello che ti riempie il naso nelle passeggiate di ottobre, cercando funghi, o camminando e basta
- Le castagne che cuociono nella padella bucata e riempiono la casa di affetto, non saprei scrivere altrimenti
- Il profumo della mamma di Alessia, la mia amica d'infanzia. Lo sento ancora tra la gente e prima o poi troverò il coraggio di fermare una signora che lo indossa per chiederle il nome
- La zagara, perché nessun fiore ha un odore così meraviglioso
- Il soffritto per il polpettone, ed è subito Casa
- Il pane caldo (perché, c'è qualcuno a cui non piace da morire?)
- I libri nuovi, infilare il naso tra le pagine è da sempre la prima cosa che faccio
- Il sapone di Marsiglia, nulla rende meglio il senso del pulito
- Il sole sui panni stesi appena ritirati, perché sì, il sole sui panni stesi appena ritirati ha un odore buonissimo
- Il mare
- Il legno di Cirmolo
- I pastelli a cera, che sanno di asilo, di album da disegno nuovo con i fogli un po' ruvidi, di grembiuli inamidati e di palestre con il parquet che scricchiola
- La noce moscata, la prima spezia che ho amato alla follia
- La pelle dell'uomo che amo
- La legna che arde nel camino, il profumo caratteristico del mio paesello, da novembre in poi
- La casa di Marina e Claudio, perché essere lì vuol dire essere al sicuro
- I musei, durante le mostre hanno sempre un profumo buonissimo
- I tigli in fiore, un'autentica meraviglia
Ho deciso che mi fermo, perché forse potrei andare avanti per ore. Non pensavo che avrei trovato così tanti profumi adorati, né che avrei fatto fatica a pormi un limite. Mentre chiudo il post penso già all'odore della cantina di mio papà, a quello di sportello (un mix di spezie, liquori, legno vecchio, cibi stantii), a quello di cacca di mucca, o di pesca matura, o di bambino piccolo, o di scorza di limone...

Nessun commento:

Posta un commento