venerdì 22 aprile 2016

Una ragazzina sull'Albero

L'unico selfie a cui abbia mai aspirato è di legno ed è una Myselfie: una delle ragazzine di Rita.
Rita lo sapete tutti chi è, ma se non lo sapete Rita è lei e vi consiglio di seguirla anche su Facebook e su Instagram, perché i suoi profili sono pura poesia, come i suoi capelli celesti.

Il mondo di Faccio e Disfo (che poi io non ho mica ancora capito cosa disfi, fa di continuo ed è tutto perfetto!) è un universo parallelo posizionato esattamente tra voi e la vostra infanzia, tra il gusto che avete adesso e la fissazione intramontabile per quaderni, penne e righelli per fare le cornicette con le onde.
Questa ragione, questo filo diretto con la me di trent'anni fa, insieme alla decisione di smetterla di sbavare sullo shop on line del Cottage, mi ha portato a ordinare una Myselfie e una Secret Bag, battendo le mani velocissime non appena è partito il bonifico.

La decisione finale l'ho presa una sera di idee e immaginazione, mentre cercavo di capire come mettere in pratica un progetto e mi servivano dei timbri con cui scrivere, delle lettere minuscole da usare con inchiostro nero e colorato sui quaderni che ho costruito da Papê l'anno scorso. Ho navigato un po' on line e voilà, sul sito di Rita ho scoperto che c'era una scatoletta di legno (meravigliosa) piena di timbri (meravigliosi) che aspettava solo di essere ordinata.
Come è andata poi? Poi è andata che volevo aggiungere qualcosina per ammortizzare le spese di spedizione e mi sono detta: "Perché non ti regali, finalmente, una Myselfie?". E quindi, alla fine della favola come si dice qui a Genova, ho comprato tutto, timbri, collana e sacchetto di stoffa (meraviglioso) pieno di sorprese (meravigliose) scelte dai figli (meravigliosi) di Rita, meravigliosa pure lei, che ve lo dico a fare!

Ho compilato il form sulle mie caratteristiche affinché la ragazzina arrivasse davvero somigliante a me, ho aspettato giusto il tempo che le mani artigiane di Rita la confezionassero ed è arrivata. Non ho potuto ritirare io il pacco, ma non ho saputo resistere e ho chiesto a chi lo aveva preso per me di scartare qualche busta e mandarmi le foto. La Myselfie ha commosso tutti, grandi e grossi compresi.
Perché sono io, senza se e senza ma. Ha i capelli carota, la maglia a righe, le scarpe da maschiaccio e una foglia in mano... che altro?

Ora, come in ogni post haul (è così che si chiama vero?) che si rispetti di ogni blogger che si rispetti, vi elenco tutto quello che ho trovato nel sacchetto del Cottage, partendo dalla foto quassù in rigoroso ordine sparso.

- Sei penne (non quattro, non cinque... sei!) a fiori con la punta tipo tratto-pen: ogni penna ha un piccolo pois del colore del suo inchiostro disegnato sul tappo, per sapere sempre come si scriverà
- Una matita a scatto sottile e leggerissima, perfetta per non appesantire la borsa (inutile che vi dica che io, nella mia borsa, ho messo tutto, noncurante del peso perché CERTAMENTE mi servirà ogni sfumatura di colore)
- Due taccuini verticali, che più romantici di così non credo sia possibile (i fogli all'interno sono liberi da righe o quadretti e sono di una carta paglia bellissima)
- Cinque bustine d'altri tempi, per mandare auguri, amore, foglie secche
- Il sacchetto del Cottage, in stoffa grezza, perfetto per la biancheria quando si viaggia (o per le scarpe se a scuola c'è ginnastica :-) )
- Un timbro a forma di orologio con relativo inchiostro rosso
- Il famoso righello con le onde per fare le cornicette
- Il quadernino di Veronica
- La scatola di legno vintage con le lettere minuscole da timbrare
- Il taccuino ufficiale del Cottage, capiente e utilissimo
- La Myselfie con il suo certificato di autenticità
- Gli adesivi, perché Rita è furbissima e sa che aprendo i mille pacchetti contenuti nel sacchetto il chiodo fisso è non rompere gli adesivi chiudipacco. Impossibile: si rompono tutti e lo struggimento è a mille. Rita lo sa e ti fa trovare una confezione di piccoli adesivi botanici (e non solo), intatti, all'interno della Cottage Secret Bag.

Prima di chiudere questo lungo post c'è un'ultima cosa che vorrei dire sull'ordine che ho fatto a Rita: dovevo farlo prima.



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