sabato 2 luglio 2016

Di foglie e di gentilezza


"Praticate gentilezza a casaccio. E atti di bellezza privi di senso"
Ho letto questo slogan su Facebook almeno tremila volte e, come capita spesso con le cose inflazionate, mi ha stufata.
Probabilmente non sono nemmeno troppo d'accordo con quello che dice, visto che credo profondamente nella gentilezza non casuale e nella bellezza, secondo me, mai priva di senso.

Ho iniziato il progetto delle foglie gentili ormai da sei mesi e oggi vorrei raccontare un pochino come è andata fino ad ora. Per chi non lo sapesse l'idea di "abbandonare" piccoli doni handmade in giro per le città (ma anche in campagna, al mare, ovunque!) è di Tulimami, meravigliosa artigiana italiana che dovete assolutamente conoscere. Ho cominciato un po' per gioco, un po' per provare i timbri che costruivo con pazienza nelle sere d'inverno, un po' per convinzione: sono infatti fermamente convinta che questo mondo abbia bisogno di azioni gentili. Magari piccole, sussurrate, alla portata di tutti, eppure comunque così rare.

Mi sono chiesta spesso come reagirei io se trovassi una delle mie bustine di carta morbida, con un albero stampato sul retro e una foglia impressa all'interno, accompagnata da un invito alla cura e alla custodia di questo gesto di vicinanza spontanea. Mi sono sempre risposta che sarei felicissima di imbattermi in un dono inaspettato, che lo racconterei a tutti, che lo conserverei con affetto e attenzione, come se fosse un gioiello prezioso.

Su queste premesse non ho più smesso di timbrare, scrivere, lasciare e fotografare le mie #fogliegentili, aggiungendole anche all'album Pinterest creato con le altre persone che fanno parte del progetto e riflettendo bene sul luogo giusto dove "abbandonare" la bustina. Metto sempre il verbo abbandonare tra virgolette perché è una parola che odio (e che mi terrorizza a morte): non credo affatto che le gocce gentili siano abbandonate, quando individuo il punto giusto, in accordo con i miei sentimenti del momento e con il mio cuore, semplicemente appoggio la busta, la fotografo e mi allontano svelta.

Le poche volte che ho fatto questo gesto in compagnia di Secs mi ha divertita moltissimo il suo istinto di rimanere a guardare, di nascosto, chi avrebbe trovato la foglia gentile: beh, gliel'ho sempre impedito, trascinandolo via mentre brontolava! Il bello è proprio non sapere a chi capiterà il gesto di gentilezza, potrebbe succedere a chiunque, a una persona che ne ha particolarmente bisogno, a un bambino, a una coppia di innamorati, a una signora carica di buste della spesa, a uno spacciatore, a un vigile urbano, a un vecchietto che guarda i lavori la domenica, a una suora, a un cagnolino, a un architetto, a un netturbino. L'ultima volta, probabilmente, è capitato a un bagnino (come testimonia la foto scelta per il post, sono finalmente riuscita a lasciare una bustina nella mia adorata piscina!).

2 commenti:

  1. Sarà stato lieto il bagnino !!! Ho scoperto che anche un mio anziano collega ( al di sopra di ogni sospetto ) si diletta a lasciare delle simil "foglie" nei luoghi in cui transita.... è un bel pensiero :) Per quanto riguarda invece il post precedente direi che le cose che ti rendono felice ci accomunano al 100% .... ;)

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  2. Che bello il tuo anziano collega! :-)
    Chissà cosa prova quando lascia una delle sue gocce gentili...

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