mercoledì 25 aprile 2018

The world is outside

Una vacanza lunga quattro giorni che sono sembrati quattrocento.
Ne avevo bisogno più di sempre, lo sapevo prima di partire, ne sono certa ora che sono tornata.
Inutile perdersi in motivazioni e necessità, meglio iniziare subito con la musica che ci ha accompagnati lungo il viaggio e che ha un titolo decisamente significativo, lo stesso di questo post.

Giorno 1: la prima birra e l'arrivo "a casa"
In valigia solo cose pesanti, si va in montagna! A Trento abbiamo parcheggiato all'ora di pranzo, quasi trenta gradi e nemmeno una bava d'aria. Per fortuna in centro c'è lo store Patagonia (il mio marchio tecnico preferito, dalla buona politica ambientale e sociale) dove comprare una felpa e una t-shirt in più, con cui sostituire pile e maglioni a collo alto. Carne salada, wurstel e birre all'aperto prima di rimetterci in moto verso il B&B che abbiamo scelto per questi quattro giorni sopra i mille metri. Se c'è una cosa che mi riesce bene è trovare i posti migliori dove alloggiare quando vado via, che sia una partenza per lavoro o per vacanza. Anche questa volta ci ho azzeccato in pieno: Ai Marchetini è un maso in Valsugana, costruito a qualche chilometro da Cinte e Pieve Tesino, in mezzo ai prati, circondato dai boschi, sotto un cielo di stelle da togliere il fiato. Di tutto il resto, marmellata di more e strudel compresi, scriverò tra poco. Sistemate le nostre cose nella stanza del Pertegante siamo scesi in paese per cena e per fare due passi tra le case, la maggior parte ancora chiuse nell'attesa che i proprietari vengano in villeggiatura con l'arrivo dell'estate. Stanchi morti e con la pancia decisamente piena ci siamo addormentati sotto uno spicchio di luna incorniciata dal lucernaio sul tetto.

Giorno 2: Arte Sella
Una delle ragioni per cui abbiamo scelto come meta il Trentino e come B&B Ai Marchetini è Arte Sella. Volevo visitare questa meraviglia già da diverso tempo, quest'anno abbiamo preso al balzo l'occasione del ponte lungo per trascorrere un'intera giornata tra natura e arte, in compagnia di due amici e del loro instancabile nipotino (si è sparato quindici chilometri a piedi senza fiatare!), scattando fotografie, mangiando pane e formaggio sui prati, costruendo astronavi con pezzi di corteccia, correndo a perdifiato sui sentieri. Qualche immagine di questo posto magico è doverosa:





Giorno 3: la gita nel Lagorai
Non ho ancora parlato delle colazioni del B&B e questo è male! Vi basti pensare che tra i prodotti che ci siamo portati a casa da questa vacanza ci sono i succhi al mirtillo e le marmellate di frutti di bosco che ci hanno tenuto compagnia tutte le mattine. Insieme allo strudel più buono di sempre e ai dolci di pasta sfoglia e confettura di mele calda che credo mi sognerò per il resto dei miei giorni. Formaggi, luganega, uova, bacon, bresaola, speck, pane fresco, burro, tutte ottime ragioni per tentare sentieri ripidi e pieni di neve nella speranza di perdere un etto. Non credo di esserci riuscita, ma ci ho guadagnato le tasche del pile piene di licheni tutti diversi, un panino mangiato seduta su una roccia in mezzo alla neve, il sentiero sotto le conifere più verdi e alte che io abbia mai visto, un lago di montagna, la paura degli orsi e dei lupi, centinaia di bucaneve bellissimi:
La sera, non contenti, siamo anche andati a Feltre, dove abbiamo bevuto un bicchiere di prosecco buonissimo a due euro e cinquanta e mangiato il risotto con i bruscandoli che volevo assaggiare da un sacco di tempo!

Giorno 4: la giornata al Muse
Impossibile non andarci (tornarci, per quanto mi riguarda), impossibile non restarci dal mattino al pomeriggio inoltrato. Abbiamo visto tutto il guardabile e anche di più, abbiamo pranzato al bistrot interno, svaligiato il bookshop, passeggiato nell'orto.
Cosa ho comprato?
- Tre confezioni di questi semi, da piantare nel nostro orto urbano
- Una matita che ancora non ho capito se e quanto mi convinca
- Due scatole di dadi per i miei laboratori (questi, per esempio)
La sera abbiamo deciso di fermarci a Trento, fare un giro in centro, prendere un aperitivo in piazza e cenare ordinando tutti i piatti più tipici che trovavamo nel menù, canederli compresi. Tornando al maso, in mezzo alla strada, in pieno tornante tra i boschi, un cervo. Un modo bellissimo per salutare questa vacanza!

Giorno 5: oggi
Abbiamo salutato tutti dopo una mega colazione, l'ennesima. Io sono salita in auto con il solito magone e siamo ripartiti verso casa, parlando dei nostri nonni partigiani, della libertà che sembra ogni giorno più dimenticata e a rischio, del coraggio di chi ha sacrificato tutto perché oggi potessimo dire la nostra, lavorare, scegliere di trascorrere qualche giorno in montagna senza però doverci nascondere.

W il 25 Aprile, sempre!



2 commenti:

  1. Grazie per questo resoconto ❤️ Adoro il Trentino e la montagna in generale e con il tuo racconto mi ci hai portato per un attimo.. seppur virtualmente! �� Che posti meravigliosi!

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  2. Bellissimi davvero, mi sono rimasti nel cuore! Grazie a te!

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