venerdì 9 aprile 2010

"...per un volo sempre più alto..."


Ci siamo, l'operazione "trasferimento in città" si sta compiendo.
Per questo il mio blog subirà rallentamenti e i prossimi post temo saranno piuttosto radi, ma non ho la connessione ancora. A dire il vero non ho nemmeno il letto ancora. E nemmeno i vestiti e neppure il caffè.
Però al mattino vado al lavoro col sorriso: mi sveglio indolenzita, sguscio fuori dal sacco a pelo, rotolo giù dal soppalco, mi lavo con l'acqua fredda, frugo in cucina e mangio nei pacchetti come i gatti. Mi chiudo alle spalle la portoncina rossa e saltello fino a Piazza Sarzano, sosta caffè e poco più in là sosta focaccia in Via Ravecca. I vicoli poco dopo le otto sono silenziosi, nessuno disturba il mio risveglio e posso continuare a dormire bellamente fino a Piazza Dante. Lì devo attraversare la strada, quindi sono costretta ad aprire gli occhi, però una volta seduta sul 44 ricomincio a dormire. Sono passati i tempi della sveglia prima delle 7...
Riesco anche a cenare ad un'ora normale, oggi ho addirittura fatto pausa pomeridiana sul terrazzo con un libro, sui tetti vicini altri inquilini in cerca di sole.
Nonostante tutto la casa mia, quella vera, mi manca. Il mare c'è anche in Campopisano ma non è la spiaggia con la risacca, i gatti si aggirano sotto le finestre ma non sono Agata, i prati iniziano accanto al mio portone ma sono i "Giardini di Plastica". Però a sto giro sono costretta a concentrare le attenzioni su di me, sui miei tempi, i miei bisogni, le mie incertezze e le mie paure. Devo allontanare fantasmi, ricordi, mancanze e prendermi cura della spesa da dividere con Giulia, della domenica all'ikea che mi attende, dei fruttivendoli di Canneto, dei vicoli da risalire in notturna dopo l'uscita serale (incredibile!).
Ovatta, sono immersa nell'ovatta e le emozioni, come sempre, si azzerano prima ancora di arrivare. Ma mi conosco, funziono così.
Per il resto è solo l'inizio, quadri e sgabelli la prossima settimana saranno già arrivati a destinazione, la cabina armadio sarà stracolma, sugli scaffali i libri saranno in ordine ottimista, le lampadine si accenderanno e io forse dormirò su un letto vero, con coperte vere.
Per una volta chissà, invece di sognare piccole case sui tetti, magari sognerò Vesima...

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