sabato 13 settembre 2014

M&M

Io e mamma abbiamo sempre camminato insieme.
Oggi, mentre poco più avanti di noi una bimba arrancava dietro al papà, ci siamo ricordate di quando io, piccolissima, risalivo i sentieri quasi sempre senza lamentarmi.
Scrivo quasi perché resta memorabile quel giorno che domandai, stravolta: "mamma ma muoiono prima le mamme o le bambine?" Mia madre, certamente un po' interdetta, mi rispose "beh, di solito le mamme" e continuò a camminare. Pare che io, dopo aver proseguito in silenzio la lunga marcia, a un certo punto cominciai a piagnucolare, accusandola di avermi mentito.
"In che senso, Elena?"
"Nel senso che ora io sto morendo, ma tu sei ancora viva"
C'è sempre stato grande ottimismo dentro di me e pure una buona dose di consapevole resa, occorre ammetterlo.
Oggi, come tante volte nel passato e come l'anno scorso, abbiamo percorso insieme la Mari e Monti di Arenzano, scegliendo l'itinerario A.
E' andata bene, ci siamo divertite e nemmeno stancate troppo. Pochi gli inconvenienti, se non contiamo il mio solito piede sinistro più mal preso che mai, la pietra che, come si dice da queste parti, "ha fatto lippa" e si è schiantata contro un malleolo di mamma e il primo giorno di ciclo, che mi ha costretta ad acrobazie igieniche non proprio banali.
E' andata bene perché il tempo è stato perfetto, fresco e con poco pochissimo sole in quota, più caldino una volta arrivate quasi in paese. Abbiamo bevuto il tè caldo al rifugio, sgranocchiato mele e pane con la marmellata, risparmiato il fiato chiacchierando il minimo indispensabile e imprecato contro le "comitive spezza passo" (quei gruppi che non sanno cosa sia la fila indiana, che non contemplano l'ipotesi di essere superati, che camminano come se fossero tra gli scaffali del supermercato parlando di detersivi e cibo esotico). Siamo andate piano, tutto sommato, in sei ore, comprese le soste, abbiamo percorso quasi venti chilometri e mille metri di dislivello. Insomma, all'andata si saliva parecchio e io l'avevo già fatta una volta quella strada, senza però arrivare al rifugio e mi era piaciuta da matti.
Al ritorno, in proporzione, il giro si allunga e la discesa, seppur ripida, è meno strong della salita, che resta comunque la mia parte preferita.
Arrivate alla base un panino e una birra non ce li ha tolti nessuno, così come la pizza stasera e al diavolo la dieta senza lieviti e carboidrati!
Mentre la lavatrice con i vestiti di oggi va, e il microonde fa bip per dirci che la nostra tisana è pronta, io ripenso a quando ero piccola e saltellare intorno a mia madre, in montagna, mi pareva la cosa più faticosa e normale del mondo. Come oggi.

4 commenti:

  1. non ti ho scoperto da tanto.Sono arrivata a te, come spesso succede, per caso. Di blog in blog. Io non ne possiedo uno. Mi sono " innamorata" delle tue parole. Dei tuoi ricordi. Del tuo presente. del tuo vivere.Ho tanti anni più di e potresti essermi figlia, credo. Che bello sentirti come figlia in più.
    Sono di Genova. Amo il tuo modo di raccontarne i dettagli e di coglierne i colori e le sfumature.
    Un bacio a te. un bacio alla mamma che ti ha resa così. Emanuela

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  2. A messaggi così è difficile rispondere. Sono arrossita!
    Mi fa piacere che ti piaccia come scrivo e mi fa piacere tu mi abbia trovata, saltando di blog in blog.
    Benvenuta nel mio mareingiardino...e grazie infinite.
    Elena

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  3. non devi rispondere nè arrossire. Sono io che sono felice di averti trovata, non devi dirmi grazie. sono io che dico grazie a te, piccola grande donna. Continuo a seguirti, a leggerti, leggo tutto ciò che hai scritto fino ad ora e mi ci perdo, rido, mi commuovo. Buona serata, io sto per portare fuori la mia nipotina pelosa a quattro zampe......Emanuela

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