venerdì 13 febbraio 2015

Anniversari (I see you but I don't see you)

Pochi giorni fa, su Il soffitto si riempie di nuvole usciva questo, portando con sé due "cose" che mi riguardano piuttosto da vicino.
La prima sono le parole.
La seconda è il mostriciattolo.
Iniziamo dalla prima.
In questa settimana Ilmareingiardino, silente nella sua sede naturale, è stato ospite di BoscoBlog (la foresta dei Blog amici che seguo sempre) sia qui sia qui. Da Cindy ho portato un po' di blues giapponese, mentre dall'Inventore s'è parlato della sconfinata passione per le piccole cose, che decisamente mi accomuna a molte delle ragazze di BoscoBlog. Tra loro ci sono per esempio Giui che la mattina guarda nel suo caffè, ci sono Gioistantigrammi e LaZappi, che sulle parole e con le parole "giocano" ogni giorno. Io vi consiglio di leggere il succitato post dell'Inventore di Mostri e andarle a conoscere tutte.
Quindi, per riprendere un poco il filo del discorso, si parla di parole. In una settimana ho scoperto grazie a Nuvolesulsoffitto che esiste un generatore automatico di parole (e ovviamente mi sono iscritta subito), che ci sono persone vicino a me che con l'uso creativo di poche parole o addirittura una sola esprimono la loro anima, e che un'unica immagine può racchiudere tutto il significato di una parola, anche complessa, in modo semplicemente perfetto. Quest'ultima cosa l'ho scoperta ieri sera, sfogliando il regalo di Marina. Mi aveva già parlato della sua folgorazione, di quando a Milano aveva trovato il Visionary Dictionary in libreria e non lo aveva comprato. Dopo varie ricerche on line è finalmente riuscita a recuperarlo e ne ha prese due copie. Una è per me.
In questo libro che, lo dice il titolo si deve vedere impossibile raccontarlo, l'autore delle illustrazioni disegna delle parole. Come nell'immagine che ho scelto per questo post i colori sono per lo più saturi, senza troppe sfumature, pochi fronzoli, minimalismo e tanti, tantissimi, pugni nello stomaco. Anche nei commenti qua e là, dispersi tra le tavole, ci sono momenti notevoli. Per esempio questo (affiancato al disegno della parola antitesi):

"I see you but I don't see you.
I'll give you a glimpse. I'll say it
and I won't, I'll leave you a guessing.
You leave a grey area between
you and the world."


"Vedo e non vedo. Lascio
intravedere. Dico e non dico, lascio
intuire. Lasci una zona d'ombra tra te e il mondo"

Marina Mander


C'è altro da aggiungere? Io dico di no. O meglio, quello che ho da aggiungere è qui sotto e ben si aggancia a ciò che ho scritto fino ad ora.

La seconda cosa che come dicevo all'inizio verrà fuori oggi è il mostriciattolo. Quello di cui parla Nuvolesulsoffitto è questo, e io (come tanti) mi sa che lo conosco.
Perché ne scrivo ora?
Perché è tornato, giusto in tempo per festeggiare il nostro anniversario.
E' un pochino in ritardo, per la verità, l'anno scorso a Febbraio ero già immersa tra le morbide braccia della chimica, però il periodo è su per giù lo stesso. A differenza delle puntate precedenti per ora ho io il controllo della situazione, ma ahimè non sempre. Mentre scrivo lo sento che vuole attenzioni e mi rosicchia pian piano la punta del mignolo e dell'anulare, come a dire "Ehiiii, guarda che sono qui eh!". Ma io lo ignoro, perché intanto lo so che se vuole uscire davvero esce. Eccome se esce. Magari dopo un'ora di pilates, acchiappandomi appena voltato l'angolo e costringendomi a piegarmi a libretto nella salita di casa, sotto lo sguardo dolce di chi mi conosce (e in silenzio non se ne va).
Potrebbe arrivare prepotente tra un attimo e concludere il lavoro togliendomi il fiato del tutto, visto che è da una settimana buona che mi fa respirare come un topo terrorizzato. Potrebbe svegliarmi in piena notte, approfittando delle rare occasioni in cui mi addormento. Potrebbe rubarmi la scena durante la presentazione della settimana prossima in università (no ti prego, quello no, non farlo) o potrebbe non arrivare mai. Potrebbe restare e lasciarsi comandare. Potrebbe accontentarsi di rubarmi solo un po' di fiato. Potrebbe fare o non fare un sacco di cose.
Ma io come so che è lui? Semplice: non lo so. L'istinto mi porterebbe a pensare alle peggiori malattie del mondo ma la ragione mi dice che lui si traveste, perché sa che è Carnevale e che mascherato fa ancora più paura. E poi se ceno tranquilla in compagnia bevendo un bicchiere di vino (magari anche due) lui si addormenta. E io respiro. Finalmente respiro e mi lascio andare, come in una vasca d'acqua tiepida.

Quindi alla fine eccole qui le due cose di oggi, le parole e il mostriciattolo. Il secondo uccide spesso le prime e questo spiega il mio silenzio di due settimane. Spiega le mie assenze in generale. Come in una morra cinese immaginaria mostriciattolo vince parole. Per adesso.

P.S. Il libro in questione è Visionary Dictionary, Beppe Giacobbe from A to Z (Lazy Dog Press).

4 commenti:

  1. Come lo riconosci quando arriva? Non lo so nemmeno io.
    Ieri mi sono ritrovata a scrivere “Sono felice da 2 settimane”. Le conto per avere la certezza del fatto che ho tutto sotto controllo? Per vedere per quanto tempo riesco a vincere ancora?

    Mi riconosco sempre molto in quello che scrivi, al punto che a volte non commento nemmeno, perché mi verrebbe da scriverti solo “Lo so. È così. Oh, come ti capisco”
    E parlando anche con altre persone che conosco bene, tirando fuori questi mostricini che abbiamo dentro, mi accorgo che in effetti non è una cosa solo mia, o solo tua, o solo loro. Anche se per ognuno assume forme diverse, sento che c'è qualcosa di comune. Come hai scritto tu, magari pensi ad altro, ma lo senti che è lì che ti rosicchia le dita. E mi domando quanto dipenda da noi, quanto da quello in cui siamo immersi ogni giorno.

    Comunque sono felice che i miei suggerimenti ti abbiano fatto scoprire qualcosa di bello per te :)
    E grazie per le cose che condividi ogni giorno!

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    1. Grazie a te Norma! Il segreto (ammesso che ci sia) è condividere e sentire di essere compresi, anche da chi questo mostriciattolo non lo ha (ancora) conosciuto. Un abbraccio

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  2. Io vi abbraccio e vi sono vicina, con l'empatia che la condivisione tramite la scrittura può generare. In un momento buio della mia vita ho avuto la visita del mostriciattolo...

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  3. Il mostriciattolo, prima o poi, visita tutti. In un modo o nell'altro. Grazie per la vicinanza! :-)

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