giovedì 15 settembre 2016

Luci calde, aria fredda

Ha piovuto tutta la notte e pure tutta la mattina. Finalmente, vista la terribile siccità di questa estate e i tanti (troppi) incendi degli ultimi giorni. Sono rimasta sveglia un sacco a causa dei tuoni: non ci andavo d'accordo da piccola e non ci ho fatto pace nel frattempo, con questi rumori forti e improvvisi nel bel mezzo del sonno.

L'aria sembra essersi un poco rinfrescata, non che questa estate abbia fatto caldo, ma a Settembre le temperature erano veramente più alte del dovuto (e della media di sempre, a quanto pare).

Queste premesse un po' anziane e generiche, da sala d'aspetto di studio medico, per dire che non ho molto da condividere oggi. Perché, allora, scrivere un post? Perché mi andava, perché è tutto il giorno che digito digito digito, così tanto da non riuscire a smettere, così tanto da aver persino avuto l'impulso (subito sopito) di comprare una Lettera 35 trovata on line ad un prezzo davvero conveniente.
Stasera mi aspetta una bella cena al Messicano, per festeggiare un'amica che negli ultimi due anni, di pioggia, ne ha vista decisamente troppa: brocche di margarita, fagioli piccanti, tacos, birra, tortillas e cheesecake per mandare sonoramente affanculo una bestia che si merita assai di andarci.

Per il resto, succedono cose. Molte dipendono da tutti fuorché da me, alcune potrebbero dipendere, invece, dalle mie scelte. Probabilmente, come spesso succede, il modo migliore per dipanare nebbia, dubbi, bandolo della matassa e per vederci più chiaro è scrivere qui sotto un bell'elenco completo. Eccovi serviti:

1. Mi iscriverò all'università per dare un esame mancante. Mancante per cosa? Per poter insegnare storia dell'arte, nonostante dei 24 crediti in storia dell'arte necessari per accedere alle graduatorie io ne abbia 75. Non è così semplice, serve FORSE un esame aggiuntivo, ma nessuno, dico nessuno proprio, dal 2011 ad oggi ha saputo assicurarmi che sia davvero così. Né l'università, né il provveditorato, né l'URP del Miur, né i sindacati di categoria, né un avvocato. Nessuno. Il risultato è che sto per pagare quasi cinquecento euro per dare un esame che non mi farà rientrare in graduatoria (perché le graduatorie di terza fascia non verranno più aperte), ma FORSE mi darà l'accesso ad EVENTUALI concorsi e abilitazioni che PROBABILMENTE ci saranno l'anno prossimo. Quando? Chi può dirlo.

2. Continuerò a lavorare per la borsa di studio, finché ci saranno tempi e risorse per farlo e continuerò a progettare, organizzare, tenere laboratori di robotica per bambini. Parallelamente mi occuperò di scrittura web per l'associazione con cui collaboro e cercherò una via nuova, forse più sicura, forse più azzardata, forse più costosa, forse più conveniente, per proseguire il mio bizzarro cammino nel mondo del lavoro.

3. Mi getterò a capofitto, come ogni anno, nel Festival della Scienza di cui sento già l'odore, a sto giro per forza di cose più intenso di sempre.

4. Organizzerò tutto nei minimi dettagli, o quasi, per quanto riguarda gli orari di lavoro. Con sta storia che scrivo tanto, spesso e per ragioni diverse (lavoro, necessità, divertimento...) ho deciso di procurarmi un bel planner professionale (cartaceo, ovviamente, non esageriamo con la modernità) e suddividere con attenzione le mie giornate al pc. Parallelamente ho definitivamente rispolverato gli occhiali da vista: mai più senza.

5. Mi iscriverò a un corso creativo, almeno uno, prima che arrivi il Natale. In cantiere c'è già qualcosa, aspetto la conferma dal mio lab del cuore e via. Nel frattempo, però, mi delizierò guardando (e comprando, naturalmente) le creazioni altrui al Garden Market.

6. Mi impegnerò per fare gite e camminate, magari con qualche corsetta tra un'escursione e l'altra. So che non dovrò sforzarmi più di tanto, infilare gli scarponi e uscire di solito mi riesce benissimo, senza fatica.

7. Continuerò a studiare francese, con un obiettivo più alto del previsto: vorrei conseguire la certificazione Delf. Ce la farò? Presto per dirlo ma sicuramente ci proverò. Una buona insegnante e un buon gruppo di studio certamente non mi mancano.

8. Mi prenderò cura. Principalmente dei miei spazi e del mio tempo, cose che spesso trascuro (pagandone poi le conseguenze, in termini di malumore e incriccamenti vari). Sono già sull'ottima strada, il planner di cui sopra aiuta molto, l'aria fresca d'autunno pure, così come la luce meravigliosa di queste sere di fine estate: la vedete lassù, nella foto scattata al Festival della Comunicazione di Camogli, dopo un acquazzone e prima di uno spritz.

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