domenica 10 ottobre 2010

A volte ritornano


Ore 2.54 del mattino.
Sabato sera (ormai domenica).
Non ho sonno, perciò bentornata cara insonnia, o per chi ama prendermi in giro per il mio spirito dal fondo triste: "hello darkness my old friend...". Peccato che nonostante l'oscurità io non senta minimamente il bisogno di dormire.
Anzi, ho appena steso una lavatrice gigante, controllato le mail e ora scrivo per passare un pò il tempo. Questa sera sono sola a casa, sono rientrata da una giornata lunghissima. Dopo la mattina di visite mediche, il pomeriggio è stato un crescendo delirante, iniziato con lo smontaggio-rimontaggio del box doccia (e chi abbia mai in vita sua smontato-rimontato un box doccia ha idea di ciò di cui sto parlando) e culminato quando, con un borsone pesantissimo, dopo un trenopresoalvolo + metro mi sono trovata davanti alla porta di casa senza le chiavi. Un incubo.
Ma mi sono detta "figurati se, con tutta la gente che ha un doppione, non trovi nessuno che possa aprirti". Infatti. Nessuno.
Così, dopo un momento di razionale ottimismo...scoppio a piangere! In piazza, davanti a mezzo mondo, con un maxi borsone (la metà della gente mi avrà immaginata sbattuta fuori casa dal marito tradito) e un sacchetto pieno di legumi per Sturm.
Mi ricompongo e chiedo aiuto, il vicino-vicino mi ospita il borsone e, seppur mezza assiderata (i vestiti caldi erano in casa) continuo decisa la mia serata, così come doveva essere: inaugurazione della "casa della convivenza" (e la proprietaria, se leggerà, si riconoscerà) e inaugurazione del Belleville. Come promesso a me stessa buon cibo e niente alcool, giusto due dita di prosecco per il brindisi: primo attraversamento di Genova. A metà festeggio prendo e scappo a recuperare un mazzo di chiavi dalla coinquilina rientrata per cena: secondo attraversamento di Genova. Mi cambio, faccio partire una lavatrice e torno alla seconda inaugurazione: terzo attraversamento di Genova. Gioco, bevo chinotto (!!!), chiacchiero con amiche un pò giù di morale e poi esco, per la missione "intercettazione di Sturm e consegna legumi" : quarto attraversamento di Genova. Ci si ritrova alle Erbe, si incontrano persone importanti, ci si sposta alla Bottega del Conte. Si canta e si suona e si decide: è ora di tornare a casa. Da sola. L'unica ad avere sonno.
Tagliati i vicoli più brutti arrivo a casa, pigiama e nanna? Il sonno non c'è più, ma c'è il bucato da stendere, le mail da controllare...
Sono le 3.15 e tutto va bene.

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