sabato 23 marzo 2013

Fili

Non so da che parte cominciare per scrivere questo post.
Qualche mese fa a Genova è nevicato forte, o così avevano previsto. In realtà la bufera non è arrivata e io, insieme al vicino-vicino, sono uscita a fare colazione e a disturbare un altro vicino al lavoro. Quella mattina, a Palazzo Ducale, ho trovato un volantino azzurro, che parlava di intrecci, bombing e cose simili a me sconosciute (o quasi). Chiesti lumi ai preparatissimi amici presenti ho scoperto questa iniziativa: "Intrecci Urbani, Yarn Bombing a Genova". Cos'è? Un modo semplice per spiegarlo è invitarvi a immaginare gruppi di persone (donne per lo più), di qualunque età (dalle adolescenti alle anziane), di qualunque ceto sociale (dalle radical chic alle pensionate di periferia), in qualunque luogo (scuole, cafè, biblioteche, carceri) che con periodicità si incontrano per lavorare a maglia e creare intrecci. Ma intrecci in che senso? Intrecci nel senso di relazioni, ma anche nel vero senso del termine, quindi intrecci di fili, punti, calature, ricami, accostamenti. Però in questo modo ricado nella stessa situazione di prima: accostamenti in che senso? Nel senso di accostamenti di colore ma anche di vicinanze di vite, di comunione di intenti, di finalità comuni. Per non perdere il filo del discorso mi attacco a quest'ultimo concetto: le finalità comuni. Dove vanno a finire i chili di lana tessuta da queste belle signore sparse in città? Nel posto forse più famoso, visibile e rappresentativo di Genova: il Porto Antico. Ma è prevista una mostra? Un mercatino? Un'esposizione? No, è prevista un'istallazione. Un bombardamento di filati (yarn bombing, appunto) coloratissimi, pelosi, lisci, eleganti, kitsch, complicati, semplici, divertenti, difficili...con un obiettivo comune: rivestire panchine, palme, ringhiere, alberi, gru, colonne, trenini, lampioni, statue e fontane del porto. Da Palazzo S. Giorgio all'Acquario, da Eataly al Mandraccio, dal Bigo a Porta Siberia...il mare vicino a centinaia di fili azzurri come lui, pesci in acqua e pesci al sole, polpi e seppie, fiori e foglie, giraffe, gufi, leoni, ombrelli, conchiglie, coralli, nuvole, gocce, gatti e verdure. Improvvisamente, in mezza giornata o poco più, sugli alberi di fronte ai Magazzini del Cotone sono nati strani frutti a righe, i tronchi si sono illuminati di colori, le panchine rivestite di morbidi plaid, le ringhiere ricoperte di lana lasciano intravvedere la Bolla di Renzo Piano sulla sponda opposta, Gandhi ha acquistato un paio di scalda muscoli della pace e le fredde colonne dell'Acquario ora fioriscono vivaci.
Naturalmente viene istintivo parlare dell'effetto visivo sorprendente che hanno questi lavori esposti al primo sole di primavera, così come è facile riferirsi al post installazione, quando queste piccole/grandi opere d'arte saranno rifilate per realizzare coperte destinate ad aiutare persone senza fissa dimora, canili e gattili.
Il grande significato di questa iniziativa, però, io penso stia "nel mentre". Nel periodo intercorso tra la nevicata di qualche mese fa e ieri. Inutile che vi dica dove sia finito il volantino trovato al Ducale, tra le mani di mamma il mio invito a partecipare è diventato subito realtà (la foto è un particolare della sua coperta marina, rivestimento di ringhiera sotto al Bigo), portandola ogni giovedì mattina a incontrare altre volenterose signore nella Biblioteca Benzi di Voltri. Qui, le Yarn Bombers de' noantri, pronte a dare il loro personale e creativo contributo a questo festival di proporzioni enormi (pare migliaia di partecipazioni, il più grande evento del genere mai realizzato in Italia), si sono scambiate esperienze, consigli, idee e hanno condiviso il proprio tempo.
Come nel caso di mamma, anche in altri posti le donne si sono date appuntamento per creare qualcosa insieme, qualcosa di gioioso e (per una volta, finalmente) staccato dalle "pesanti azioni di volontariato" che si praticano di consueto, indispensabili e meravigliose, per carità, ma ogni tanto credo sia bello anche fare del bene stando bene.
E quindi, riacciuffo il filo e penso alle ragazze dell'Istituto Duchessa di Galliera che preparavano le loro belle opere con le insegnanti, alle signore anziane che sferruzzavano insieme invece che stare a casa e che due giorni fa si aggiravano per il Porto alle 8.30 di mattina cariche di borse colorate e allestivano felici aiutate da mariti volenterosi e nipoti divertiti, alle donne del carcere di Pontedecimo che contribuivano a questo grande progetto con la loro abilità e con i loro cuori pieni e a tutte le persone che si sono ritrovate, come me, ad emozionarsi e scattare foto nel pieno sole caldo del primo giorno di Primavera.

6 commenti:

  1. Oh, che bello! La tua mamma ha partecipato a Intrecci Urbani, complimenti!
    E ti mando i miei auguri di Buona Pasqua, cara Elena.

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  2. Sì, sono molto orgogliosa di lei! Tanti cari auguri a te!

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  3. Un bellissimo ricordo
    Ho,partecipato anch io con una mia creazione
    Ciaooooo
    Cristina
    Il mio blog : colorandia di Cristina
    Colorandiablogspot.com

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    1. Ciao Cristina! Complimenti per le tue bellissime creazioni!
      Elena

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  4. Grazie per questo bell'articolo... mi hai fatto ricordare un bellissimo momento del mio Servizio Civile svolto presso la Biblioteca Benzi... Devo molto all'aiuto di tua mamma!

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