domenica 22 marzo 2015

Ho bisogno

Colonna sonora
Ho bisogno di ricordare.
Cose, persone e motivi. Motivi per essere felice e per non avere paura, motivi per mettercela tutta e per non interrompere la mia ricerca della gioia.
Che è peccato mortale smettere di cercare.
E' il secondo (per l'esattezza terzo) giorno di Primavera, piove a dirotto e stanotte ho sognato mio padre, dopo mesi.
Si vede che ne avevo bisogno.
Come ho bisogno di prendermi del tempo per capire che direzione imboccare, ma non appena faccio questo pensiero vengo presa dall'ansia dell'immobilità e mi rimetto a correre. Che lo dovrei sapere, ormai, con tutti i sentieri che ho percorso, veri e figurati, che correndo non si va da nessuna parte, ci si stanca soltanto. In questo periodo, poi, che di fiato ne ho già poco per i fatti miei, proprio non posso permettermi di rimanere senza aria.
I nuovi laboratori con le nuove associazioni, i corsi della provincia che pare inizieranno e, guarda un po', sono stata selezionata, il lavorone per la Soprintendenza quasi finito, il progetto sulla sicurezza in rete che pure lui sta giungendo al termine, le opportunità da valutare (e io non sono per nulla brava in questo!), i nuovi bimbi da aprile, la mia piccola vita robotica che continua e continua anche bene.
Ho bisogno di ricordare che la sorpresa ci salverà, non le sorprese eh, che quelle proprio non le sopporto, ma la sorpresa. La capacità di rimanere a bocca aperta, di sussultare, di battere le mani davanti a una cosa che non si conosceva fino ad un secondo prima e che ora sembra impossibile non averla mai vista. Lavorare con i bambini aiuta moltissimo da questo punto di vista: anche se sempre meno del passato, i piccoli sanno sorprendersi e sorprenderci con la loro sorpresa.
La settimana scorsa ho tenuto un laboratorio in chiatta, con una serie di bimbi affetti da forme di disagio e disabilità più o meno gravi. Cosa mi ha sorpreso di più? La sincerità che non hanno mai lesinato, lasciandoci spesso a bocca aperta. Venerdì ho visto lo stupore negli occhi "delle mie ragazze" quando con le caramelle gommose che avevo consegnato hanno acceso il circuito di MakeyMakey e suonato la tastiera del piano.
Ho bisogno di ricordare i momenti di sorpresa e ho bisogno che mi basti il ricordo per "vedere il buono dove già esiste".
Non leggo.
Non scrivo quasi, e chi mi conosce se ne sarà accorto.
E' come se fossi completamente assorbita dal tentativo di capire come fare, dove andare e non mi accorgo che sto già facendo, sto già andando. E mi sto sorprendendo.
Come poco fa, che mi sono alzata per andare in bagno e ho visto la foto del vicino vicino che vedete quassù. Sta sopra il mio letto da anni, da prima che arrivassi qui sull'Albero, eppure mi sorprende sempre. Io che amo gli ombrelli, che amo i colori, che amo i ricordi, in questa foto ritrovo gli orti di casa con l'ombrello di carta di riso fuxia piantato in mezzo ai filari di piselli, con la musica di sottofondo, l'estate che esplode e molto fiato in più.

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