venerdì 25 dicembre 2015

Personne


Musica.

Oggi è il venticinque Dicembre, è Natale.
Sono da mamma e non sono arrabbiata come negli anni passati. Forse mi sento un po' triste, forse angosciata, ecco sì, in ansia, ma non arrabbiata.
Nei giorni scorsi, sedute nella stanza giallina, di tutta questa presunta rabbia abbiamo provato più volte a occuparcene, senza apparenti risultati. Magari i risultati invece ci sono e questa mattina tranquilla, priva di scossoni e tensioni ma solo un poco malinconica, è la testimonianza di un piccolo successo.

Negli ultimi mesi sono successe molte cose, quasi tutte in sordina: cose che mi hanno addolorata molto, cose che mi hanno resa fiera di me, cose che hanno confermato quanto la gente possa essere cattiva e menefreghista ma anche dolce e premurosa, cose che mi hanno messa davanti a una scelta e cose che invece mi hanno tolto ogni possibilità di scegliere, cose che mi piacerebbe capire ma che probabilmente non mi sarà permesso neppure sapere, cose che hanno dimostrato la bassezza di questo mondo, di questo sistema marcio e privo di senso e cose che hanno ridato valore all'essenziale, al quotidiano, al bello, alle luci accese dietro le finestre.

Forse, con l'arrivo del nuovo anno, avrò pure un nuovo lavoro, è presto per dirlo perché io mi conosco, finché non sarò seduta, sola, con il contratto firmato e un fiume di emozioni nel cuore non sarò tranquilla, perciò preferisco aspettare.
Forse ho trovato il mio taglio di capelli definitivo, che mi fa sentire bene, che mi rappresenta nella sua irregolarità, nella sua capacità di essere spettinato per un momento e in ordine l'attimo dopo, nel suo color volpe, nella sua semplicità che passa inosservata e non dà nell'occhio.
Forse ho scoperto il ritmo della mia casa e sono riuscita a sintonizzarmi con lei, così da sentirmi meno ospite, così da non aver voglia di scappare, così da essere capace di restare e godermi i suoi angoli verdi, il tavolino con il vetro color crema, il balcone delle prove di giardinaggio, il tappeto caldo della sala.

Ma, quindi, cosa significa il titolo di questo post?
In francese, come pronome, vuol dire nessuno, ma per me vuole dire tutti. Perché tante, tantissime volte quest'anno, mi è capitato di essere sola quando stavo in mezzo alle persone e coccolata quando ero da sola. Perché molto spesso non mi sono sentita riconosciuta, anche da chi, in realtà, mi conosce benissimo.

Tra le cose che ho fatto negli ultimi mesi c'è stato il corso di francese, iniziato a settembre e terminato pochi giorni fa. Tre moduli, tre esami e una passione inaspettata per una lingua che non conoscevo, che pensavo mi sarebbe piaciuta, ma che non immaginavo avrei amato così tanto.
Essendo un corso intensivo di novanta ore, praticamente ininterrotte (sei a settimana), molti dei miei impegni sono dipesi dalle lezioni e tanti appuntamenti hanno ruotato attorno a quei pomeriggi fuori dal tempo, in un'aula brutta, in un posto brutto, ma con tante persone belle, sedute tutte insieme attorno a me. Rosalba, Marcella, Giovanna, Andrea, Alessandro, Laura, Alessandra, Federica e Gabriele sono stati i miei compagni di viaggio in questa avventura piena di stimoli, di risate, di ironia e di condivisione. Fabienne, la nostra insegnante paziente ma efficace, ci ha guidati con attenzione, senza mai dimenticare le caratteristiche di ognuno e questa, almeno per me, è stata un'enorme dimostrazione di affetto (oltre che di professionalità). Che Elena amasse le feuillage si è capito subito e si è ricordato per sempre, tanto durante gli esercizi quanto nelle battute. Allo stesso modo la passione di Andrea per la cucina, di Alessandro per Nizza o di Federica per i gatti ci hanno tenuto compagnia lungo tutto il corso. Ognuno di noi ha portato un po' di sé e lo ha donato agli altri, una cosa rara, che toglie immediatamente una n al pronome personne.

Ora, che il corso è finito, magari riusciremo comunque a studiare insieme, ci rivedremo, ma in ogni caso so che ad ognuno di loro devo un grazie, per aver trasformato in opportunità un momento destinato a farmi crescere, per avermi dimostrato che posso fare ancora un sacco di cose per me, da sola, senza sentirmi tale nemmeno un minuto.


4 commenti:

  1. Leggo tante cose positive, sento la speranza e una consapevolezza che dà sicurezza, vedo una donna che si vuole bene e che si prende cura di sé. Son tutte cose belle da portarsi nel nuovo anno, sarà importante per te.
    Ti abbraccio forte e ti auguro il meglio.
    Francesca
    la effe

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    1. Grazie Francesca, spero di riuscire a portarmi dietro un po' di tranquillità. Un abbraccio e tanti auguri a te!

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  2. È un post pieno di speranza questo, fa sperare in un mondo migliore perché abitato anche da persone vere

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    1. Non so se un mondo migliore esista, ma voglio credere che sia comunque possibile vivere bene :-)

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