lunedì 20 agosto 2012

Fichi neri a colazione

E' mattina e ho pochissimo tempo per questo post.
Tra quindici minuti devo entrare al lavoro, cinque ore oggi, spero. Poi di corsa all'Albero della Coccagna a vedere come vanno i lavori e poi di nuovo a casa per cercare di dormire. Ho fatto colazione con i fichi neri e pensato a mio padre tutto il tempo. Immaginavo che questo lunedì non sarebbe stato semplice, un po' per il mal di testa incessante da giorni, un po' per il fine settimana impegnativo appena trascorso, un po' per i giorni di lavoro-scrittura articolo-lavoro-scrittura articolo-ufficio-lavoro-scrittura articolo che mi si prospettano. Non ci sono isole felici, nè tra poco nè tra tanto tempo. Mi sento circondata da persone che non capisco, che detengono o pretendono di detenere diritti sulle scelte altrui (le mie per esempio) che nemmeno mia madre si permette di accampare.
Non ho tempo per scrivere il blog perché la mia concentrazione è assorbita dalla consegna del pezzo per l'editore, non ho tempo di pensare a me perché gli altri vengono prima. L'unica cosa che mi riesce sempre bene è essere felice per la gioia di chi amo, è scorgere la contentezza negli occhi tagliati con l'ascia per una nuova partenza piena di emozioni, è prendermi le mie responsabilità e chiudermi in un locale in pieno agosto, con un caldo micidiale, per accontentare tutti e guadagnare qualcosa che mi eviti il peso totale sulle finanze di mamma.
Io però dove sono?
Per fortuna mi restano i fichi neri a colazione.

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