martedì 1 ottobre 2013

Fuori in 60 minuti

- Una casa nuova su un tetto, con le piante che respirano il mare, il portoncino rosso, le travi sul soffitto e il parquet che se vuoi guardi in casa del vicino di sotto
- Un lavoro trovato e perso senza sapere perché
- Un amore vissuto e finito che ora è felice là fuori
- Un amore mai nato che ora è felice là fuori
- Un'avventura gigante, alimentata con energie, sogni, tempo, speranza, preoccupazioni, tentativi, soldi, contatti e chiusa con un macigno enorme
- Cinque morti: una ammazzata, una arresa, una aspettata, una sorpresa e uno difficile
- Un'amicizia incomprensibile che mi ha fatto malissimo
- Una casa verde, piccola e sicura, nel silenzio e nel movimento, con i peperoncini rossi sul davanzale e le foto degli amici appese alle pareti
- Un circolo di musiche, cene, aperitivi, chiacchiere, balli, film, giochi, sollevato e trasformato in qualcosa di grande e importante
- Una fila di nuovi vicini di casa, quello vicino-vicino, quello sensibile come me, quelli belli e dolci, quelli belli, dolci e quasi in tre, quella con gli occhi blu, quella con i ricci e la bici, quella con i ricci e i ricci
- Un virus che non c'era
- Un virus che c'era e che mi ha stesa
- Un occhio che si è boicottato raccogliendo cose
- Un lavoro a tempo per comprarmi il frigo
- Un nuovo modo di correre camminando e guardando il mare
- Un mese di Toradol terminato con un recupero da manuale
- Un lavoro aspettato e forse meritato che perde valore perché gestito da altri
- Un lavoro piccolo e grande che mi mette alla prova e mi regala la giusta dose di marmocchi
- Una caviglia slogata
- Una chioma cresciuta e poi tagliata
- Un'amicizia importante che ha capito e per questo è rimasta importante
- Un corso di fotografia
- Due campi estivi da infarto del miocardio
- Un vecchio amore del passato che diventa un amico caro
- Un'amica di una vita che si fa in due e poi in tre
- Un percorso verde che è partito in quarta e poi si è assestato sulle corde giuste, almeno per me
- Un dottorato vinto, iniziato, combattuto e quasi finito
- Un Amore grande, che non sapevo si potesse, che è fortuna e fatica, che è silenzio e parole, che è birrascura e birrachiara, che è libri, miele, mare, sentieri, legno, mobili, cibo, sorrisi, pianti, paura, rabbia, lenzuola e abbracci, un milione di abbracci.

Per capire cosa mi tiene immobile è occorso guardare cosa mi ha mosso: far uscire quattro anni in 60 minuti non è stata impresa da poco.
Ed è Ottobre.

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