giovedì 8 maggio 2014

Me & You (and everyone we know)

Oggi il nostro coniglio è arrivato a destinazione.
Ho scritto di questo progetto in molti degli ultimi post che ho pubblicato, stasera è il momento di raccontare come è andata a finire (o quasi).
Lo scorso weekend io e mamma abbiamo impacchettato Belty, il coniglio, con la carta velina bianca e lo abbiamo spedito dall'ufficio postale più vicino. Ora è possibile seguire il percorso delle proprie buste e io così ho fatto ogni giorno, fino ad oggi.
Prima di scoprire dal sistema on-line che il mio pacco era giunto a destinazione ho trovato una foto di Belty sulla pagina del progetto e questa è stata la conferma migliore dell'avvenuta consegna.
Tante blogger hanno scritto e raccontato l'iniziativa di Sollevalamenteconlemanidelcuore, da Vendetta Uncinetta, madrina dell'evento e fornitrice ufficiale del tutorial per costruire il coniglio, a Le Funky Mamas nel loro blog pieno di spunti bellissimi.
Io, nel mio piccolo piccolissimo, ne scriverò un poco qui, dove sono solita riversare le cose che mi fanno felice e quelle che mi abbattono, tutte insieme nel medesimo calderone di pensieri, scadenze, progetti, opportunità e preoccupazioni.
Il titolo del post arriva dritto da un film che ho amato molto, ormai qualche anno fa. Si tratta di Me & You and Everyone We Know di Miranda July, visionaria scrittrice, regista, attrice, musicista americana, capace di esprimere sensazioni comuni in un modo davvero poetico e surreale. Penso spesso a quella frase: Io e te e tutti quelli che conosciamo, perché mi sembra bella, comprensiva di ciò che è il mondo in realtà: un insieme di persone che camminano accanto, alcune più vicine e altre più lontane, unite comunque da una forma sottile di appartenenza, o almeno così dovrebbe essere.
Ho abbracciato l'idea lanciata da Sollevalamenteconlemanidelcuore proprio con questo spirito. Sono da sempre un po' allergica ai flashmob di protesta, ai sit-in contro la guerra, alle condivisioni scellerate e totalmente casuali di link sull'autismo, il cancro al seno, l'Alzheimer, che a mio avviso non servono a nulla se non a dire "ho ballato in piazza", "mi sono seduta davanti al palazzo taldeitali", "ho ricordato agli amici che oggi è la giornata mondiale dei diritti delle donne". Sono tutte azioni che non fanno male a nessuno, beninteso, ma insomma non fanno neppure bene. Non si tratta di essere volontari in una casa famiglia, di preparare i pasti alla mensa dei poveri, di accompagnare un disabile al parco, ma sono tutte azioni in cui i protagonisti sono le persone che le compiono e non chi, in qualche modo, dovrebbe ricevere un aiuto più o meno concreto.
Il coniglio di pezza che ho provato a cucire nelle settimane scorse non cambierà certamente la vita al bimbo malato che lo riceverà, ma magari aiuterà a superare un momento di sconforto o a strappare un sorriso a chi davvero è troppo piccolo per capire cosa gli sta succedendo, ma non per soffrire e avere paura.
Quindi ecco perché ho costruito Belty, perché ho promosso questa iniziativa così come promuovo quest'altra a cui mamma ormai si dedica da tempo e perché cercherò di partecipare ancora con le mie piccole capacità a progetti dedicati a chi ha bisogno di essere sollevato.
Per l'occasione, la colonna sonora di Me & You.


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