lunedì 9 giugno 2014

Due

Il pretesto, ancora una volta, me lo ha dato Cindy con questo post. Anzi, me lo hanno dato Daria Pop che lo ha scritto (e che io ancora non conosco) e Cindy che ha ospitato i suoi pensieri.
Io ce l'ho un obiettivo?
Eh, bella domanda.
Per capirlo forse dovrei prima sapere chi sono e cosa faccio. Ma forse, anche a quel punto, sarei comunque confusa e piena di dubbi sul futuro e sulle mete che ho davanti. O che potrei raggiungere. O che boh.
Credo di avere due vite, forse pure tre, ugualmente importanti, ugualmente divertenti. Mentirei se dicessi che andare al lavoro mi piace quanto stare sull'albero a costruire con la mente prima ancora che con le mani o a scrivere come sto facendo ora, nel silenzio e nella calma più totali. Ma è pur vero che se la creatività fosse la mia primaria occupazione forse non mi piacerebbe così tanto e le mattinate a scoprire i segreti di un dipinto mi mancherebbero assai. Chi può dirlo.
Ho appena salvato la presentazione power point che dovrò usare la settimana prossima per dire chi sono ai miei compagni di corso, e così, in un attimo, sono saltata ne ilmareingiardino per buttarmi in questo post che mi pizzica dalla mattina.
Con uguale concentrazione e presenza di me ho scritto di analisi al microscopio e ho pensato a come rendere comprensibile il senso di dualità che mi caratterizza. O di trinità, dicevamo, ma così forse si fa troppo pretenzioso.
E' come se avessi una gemella siamese, come se fossimo attaccate una alla schiena dell'altra e ogni giorno c'è chi appoggia il primo piede sul parquet e inizia la nuova giornata. Cross section o garofani color salmone? Raggi X o pantone del libro nuovo? Resina epossidica o zucchine sul balcone?
La grande differenza credo stia innanzi tutto nel fatto che questo lavoro mi dà da mangiare, e bene pure. Ma questo lavoro che mi permette orari flessibili, uscite anticipate, vacanze improvvisate, viaggi rimborsati e pure qualche bella soddisfazione ogni tanto, il prossimo anno non ci sarà più. E quindi? Toccherà mica all'altra gemella farsi avanti? A quella dei semi-conigli (vedi foto), quella delle recensioni piene di cuore, quella dei pupazzi di lana e dei collage con la carta abrasiva?
Io non lo so e a volte vorrei proprio avere una sfera di cristallo in cui poter guardare il mio (nostro) domani senza la paura di ciò che non conosco. Giusto per avere il tempo di organizzarmi eh, giusto per capire se fotografare amarene o scrivere di vita, morte e erba verde possa davvero essere un lavoro. Qualcosa su cui investire. Qualcosa che si definisce un obiettivo.
Nel frattempo ho almeno tre progetti fotografici in mente, un'idea handmade perfettamente funzionante che non ho mai tempo, voglia, coraggio di portare avanti, uno spiccato gusto per il bello-bellissimo che è davvero un delitto chiudere in un cassetto, un sacco di parole scritte, in parte condivise, ma mai rese ordinate e accordate tra loro, un milione di piccole grandi passioni più o meno passeggere, da vera smandrappata, che mi riprometto sempre di fissare su un quaderno ma che alla fine restano un semplice soffio di vento.
Ora perdonatemi, ma devo inviare il power point al mio tutor e dire due parole alla menta sulla finestra.

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