domenica 1 giugno 2014

In my mind

Su questo scoglio non sto molto comoda.
Sono una donna da ciottoli io: la sabbia si infila dappertutto e la roccia è troppo dura.
Però oggi c'è il sole senza fare caldo, io sono riposata nonostante la notte quasi bianca e domani sarà un bel due giugno di prati, amici e tranquillità.
Contro ogni (stupida) tradizione personale ho fatto il bagno, il primo della stagione, lontano dalla mia spiaggia. Troppi scogli per nuotare, è bastata una "puccia" veloce per lavare via il sudore e sapere di sale. Di fronte a me c'è un ragazzo magro con gli occhi azzurri che ha paura delle lucertole, dietro invece c'è una coppia che legge all'ombra, abbracciata.
Anche io ho un libro, Guida rapida agli addii, e tra le pagine ritrovo passaggi che sono già stati nei miei pensieri:
"La lettura è la prima cosa che si perde" diceva mia madre, intendendo che era un lusso cui il cervello nei momenti difficili rinunciava. Sosteneva di non essere riuscita a prendere in mano niente di più impegnativo del giornale dopo la morte di mio padre.
Proprio come succede a me quando vado in crisi.
Non ho pranzato, piglierò un gelato grande sulla via del ritorno, quando percorrendo la passeggiata ripenserò allo spettacolo che ieri sera ho visto a teatro. Si intitolava (S)legati e raccontava la storia di Simpson e Yates. Io quella storia già la conoscevo, impossibile stare con Andrea e non conoscerla. Come impossibile è stato assistere allo spettacolo e non pensare a quei passi familiari davanti ai miei, quei passi ora lontani che tornano da me solo di notte, o che spuntano all'improvviso davanti alla copertina di un libro, all'annuncio di un concerto, alla foto di una vetta pubblicata sul giornale.
Tra un paio di settimane parto per San Sepolcro, mi hanno presa per il corso intensivo a cui avevo provato a iscrivermi. Comunque andrà mi sarò tolta da qui e avrò continuato ad alimentare la serenità che sto costruendo ogni giorno, lasciando perdere tutto e scegliendo me ogni volta che posso.
Non è facile, è innaturale e a volte mi pare persino disumano, ma che posso farci, funziona così dicono. Stare bene da soli si può e si deve e io, ahimè, sto finendo dritta dritta nel posto che pensavo, quello in cui non c'è più spazio per niente e per nessuno, quello in cui faccio tutto ciò che occorre, sorrido alla vita e alle fortune che ho, lascio passare i giorni così "i momenti più recenti possono sembrare molto, molto lontani".
Finalmente ci sono arrivata, no?
Non resta che farsi una doccia per togliere il sale e andare in turno, canticchiando questa meravigliosa canzone di cui ormai non posso proprio più fare a meno (video compreso), grazie Cindy!

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