martedì 12 agosto 2014

QB: una goccia nonostante

Qualcosa di brutto.
Oggi la mia lotta con la chimica mi vede in netto vantaggio. Anzi quasi pareggio. 1 a 0 per lei. Una goccia. Poi basta.
E mi sento bene.
Però nel frattempo sono diventata una fragilona. Passano gli anni e le cose peggiorano, negli ultimi mesi poi...piango anche per quello che, effettivamente, dovrebbe farmi piangere. I morti per esempio.
Ne ho visti tanti senza versare una lacrima, anche di molto vicini a me. Di giovani. Di vecchi. Di morti bene (ammesso che si possa morire bene). Di morti male. Ora patisco pure per quelli che non conosco, pure per quelli famosi.
Oggi, per esempio, è uscita la notizia che è morto Robin Williams, l'attore. S'è ammazzato.
E io, che non sopporto le frasi sui Social Network, le foto, i pezzi di film, i saluti e le cose così, non ho letto nulla. Poi stasera mamma mi chiama e mi dice che si è impiccato e che aveva il polso sinistro un po' tagliato.
Io, davanti a questo, non ce la faccio. Non che un altro suicidio sia meno grave, non che annegarsi, lanciarsi sotto al treno, bersi tutta la boccetta di gocce, sia diverso, assolutamente no. Ma non faccio che pensare a quest'uomo che si taglia un polso, che magari era destro e che quindi quando ha dovuto impugnare il coltello con la sinistra ferita non è riuscito ad andare avanti. E che comunque non ha rinunciato. Ha avuto tempo e ha continuato. Cintura, porta. 911.
Cosa succede in quei minuti?
Non lo sa nessuno credo.
Né ho intenzione io, che lotto ormai solo con una goccia (yeeee!), di scrivere un pensiero qualunque sull'argomento.
Parlavo poco fa con il vicino-vicino di quell'insegna luminosa che dice EXIT e per fortuna che lui, come sempre, ha trovato il modo per affrontare un argomento serio e per fornirmi/ci all'improvviso una via di fuga veloce. E pure divertente (molto divertente).
E alla fine, se ci penso bene, questo QB: qualcosa di brutto, forse non è così terribile, perché si porta con sé una nuova capacità: soffrire per quello che è sofferenza vera. Come fanno tutti, o quasi.
In questo giorno di lavoro nonostante le ferie, di tempo grigio nonostante l'estate, di acquisti vintage nonostante il negozio fosse un centro estetico, in questo giorno di nonostante voglio essere felice. Nonostante.
E magari rivolgere un pensiero volante a una persona che non è riuscita a continuare, che ha aperto quella maledetta porta EXIT, nonostante fosse famosa o lo fosse stata, nonostante fosse conosciuta, amata, apprezzata.
Quel nonostante l'ha fregata.
Che peccato.




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