venerdì 3 luglio 2015

Thismustbetheblog #2: L'inventore di Mostri

Scrivo questo post sotto una cascata di foglie di roverella e davanti a un cortile di pini battuti da un sole fortissimo.

Sono nel Parco dove ho trascorso più tempo: qui ho imparato a scattare fotografie e ho scoperto che mi piaceva. Qui ho fumato sigarette nell'ora di educazione fisica nascosta dietro ad un albero. Qui mi sono immersa nel fango del lago con galosce e taccuino per gli appunti. Qui ho camminato nel bosco con il naso all'insù cercando di riconoscere alcune delle essenze elencate in un plico di documenti ottocenteschi che portavo sempre con me. Qui ho scoperto il significato di piante ruderali e accarezzato le foglie lisce e scure del lauroceraso.

Qui ho deciso di scrivere la seconda puntata (ecco la prima) di #Thismustbetheblog, quella dedicata ad una persona che le storie le sa raccontare bene davvero: Valeria, L'inventore di Mostri.

Ho conosciuto Valeria per caso, che più per caso di così non si può. Nella vita virtuale non ricordo ormai nemmeno come, credo attraverso Instagram: probabilmente mi sono imbattuta in una foto che mi è piaciuta, ho cercato blog e siti annessi e mi sono ritrovata catapultata nella valigia di storie che è L'inventore di Mostri. Nella vita reale, invece, Valeria ed io ci siamo conosciute a Torino, in una città che non è né la mia né la sua, ma che ci ha ospitate per motivi diversi negli stessi giorni. Sempre grazie ad Instagram Valeria ha scoperto che ero lì a due passi da lei e mi ha scritto in posta privata su Facebook (questo per sottolineare quanto i social network possano essere preziosi, se usati in maniera sensata), tempo di un pranzo al volo e ci siamo viste all'incrocio tra due vie.
Come lo racconto? Sembravamo innamorate. Io camminavo agitata e non sapevo cosa aspettarmi, ero appena uscita da Melissa Erboristeria dove avevo conosciuto l'altra meravigliosa Valeria e vivevo ancora mezza immersa tra tisane e creme per il corpo, lei arrivava trascinandosi dietro un trolley gigante e portava con sé un paio di occhi verdi bellissimi e il rossetto rosso. Ci siamo abbracciate, anzi, a dir la verità è Valeria ad avermi chiesto un abbraccio, io come al solito ho dimostrato la stessa affettività fisica di un gatto incazzato. Comunque, subito dopo l'incontro al crocevia, abbiamo cercato un bar per un caffè.

Una volta sedute è stato tutto un susseguirsi di parole, risate, vita privata, lavoro, blog, speranze, passioni. Valeria è come la immaginavo: piccoletta (siamo in due!), sorridente e con lo sguardo vispo di chi vuole vedere il mondo da tutti i punti di vista. Nel tempo di un caffé abbiamo dovuto riassumere il passato il presente e il futuro...ma sapete che c'è? Ci siamo riuscite. Dopotutto cosa è quello che ci riesce meglio? Raccontare storie, no?

Ci "vediamo" alla prossima puntata di #Thismustbetheblog (che sarà di nuovo una figata pazzesca...vi basti pensare che tra un'oretta vado a prendere Cindy in stazione!)

4 commenti:

  1. Che incontri pieni di magia e di amicizia. "L'inventora" è splendida e spero tanto anche io di incontrarla di persona. Per ora ci siamo divertite a scrivere storie a più mani su Instagram (anche con le anime magiche del web @gioistantingrammi e @lazappi) e l'esperienza ci ha riempite di meraviglia e di energia positiva.
    Allora aspettiamo l'incontro con Cindy!
    Buon fine settimana
    un abbraccio

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    1. Grazie cara! Sì, questo progetto mi sta riempiendo di meraviglia e soddisfazione! A presto

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  2. <3 ..grazie.. (che avrei taaaante altre cose da dire ma mi emoziono..)

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