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giovedì 31 luglio 2014

QB: che fatica...

Che fatica, signori miei.
Questo è uno dei pochi (forse l'unico?) QB dedicato a Qualcosa di Brutto. Che poi non è neppure una tragedia, intendiamoci, semplicemente sono affaticata. Da cosa? Da tutto. Principalmente dalla lotta con la chimica.
Quando parlo di fatica intendo fisica, non mentale, a quella sono più che abituata. Come l'anno scorso qualche chilo in più ha deciso di venirmi a trovare proprio ora (il mio tempismo con la prova costume è sempre perfetto) e immagino che in parte siano colpevoli i soliti alimenti incriminati che d'estate mi concedo più spesso. La chiusura del dipartimento e quindi l'arrivo delle pseudo ferie si avvicinano, le possibilità di stare a riposo aumentano, eppure sono terribilmente stanca. Ho scoperto che se alla mattina riesco a dormire un poco di più la giornata è gestibile, meno svarioni, meno disagio. Resta il fatto che sempre più spesso sento la necessità di chiudermi nel mio personalissimo "rehab" a ritagliare, dipingere, cucinare, scrivere. Il lavoro è come al solito un argomento un po' delicato, ai rapporti cerco di non pensare, mi compro taccuini bellissimi per organizzare le idee e sogno vacanze al mare o in mezzo alle nebbie del nord.
Sopra a tutto questo è arrivata Lei, prepotente come non mai: la voglia di camminare. Che vista la situazione della mia gamba sinistra non sono neppure abbastanza in forma per darci dentro quanto vorrei, anzi, ma lo sapevo che prima o poi sarebbe successo e avrei cominciato a contemplare l'ipotesi di ricominciare a macinare chilometri in salita, anche da sola se necessario. Se poi qualcuno avesse voglia di dirmi "Ehi, fatti lo zaino che si va" io sarei ancora più contenta!
Poi è vero che due scale mi uccidono, che di correre per ora non se ne parla (domani ci riprovo, a costo di svitarmi il femore) e che tutto quello che il mio corpo sembra desiderare è un materasso. Pure al mare non nuoto, resto sdraiata lì, un po' inutile e un po' in crisi, con un libro da leggere e la borraccia dell'acqua ormai tiepida.
Quindi oggi, dopo un'ora di terapia e un'altra ora dall'osteopata, mi pare di avere un collo lunghissimo e un peso meno duro (o magari semplicemente ormai noto) da sopportare, mi pare di possedere qualche piccolo strumento in più per arrivare a fine giornata, anche quando sono così stanca da non riuscire neppure a scrivere un post o a dipingere una lampadiyna.
[...]
Ecco, per darvi un'idea della stanchezza, mi sono addormentata mentre scrivevo (!) e ho ripreso questa pagina solo dodici ore dopo.
Adesso è mattina, indosso un paio di pantaloni a pois e tra un attimo esco a mangiare all'aperto. Ecco. Sono stanca come non mai, mascara e smalto rosso tentano timidamente inutilmente di darmi un tono, ma io me ne frego e vado avanti. Cià.

sabato 12 luglio 2014

Lampadiyne

E' una vita che non scrivo un post sul fai da te, e devo dire che ne sentivo la mancanza. Non so perché sia andata così, in verità è un periodo molto produttivo, di sperimentazioni, serate trascorse sul tappeto con la lampada gialla accesa, tra colla, forbici, pinzatrice e, ultimamente, lampadine. Anzi, lampadiyne, con la y che trasforma in diy (do it yourself) un oggetto di uso comune. E' buffo come l'idea di riciclare le lampadine sia venuta a me che ho la casa illuminata quasi esclusivamente a LED, ma forse è un segno distintivo del mio carattere, quello di provare cose che posso trovare solo a fatica. E così vai di messaggi, richieste agli amici, "tenete tutto!", "conservate i contenitori delle uova e le gabbiette dello spumante", "portatemi le vostre lampadine".
In pochi giorni ne sono nate due, quelle che vedete in foto. Un cactus e una mongolfiera che ancora sono prototipi, imprecisi e smandrappati come me, ma il solo pensarli mi ha fatto stare bene. Sotto i pennellini dello smalto in questo momento c'è una lampadina piccola, che come consigliato da MissFletcher potrebbe diventare un'ape, del resto la ex proprietaria sta studiando da apicoltrice e magari riuscirò a farle un bel regalo!
Alla fine non so come andrà, magari sarà una magia breve che si interromperà all'improvviso proprio come è nata. Per ora compro smalti (per le unghie!) e conservo tutto quello che istintivamente butterei nella spazzatura, poi si vedrà.
Non ho tutorial disponibili, anche perché non ho neppure una linea certa da seguire, posso dire però che sto usando:
- smalto per le unghie colorato
- pennellini di diverse dimensioni (che però si seccano usandoli con lo smalto, perciò boh, dovrò trovare un'altra soluzione)
- contenitori per uova di cartone
- gabbiette metalliche dei tappi di spumante
- feltro
- plastica
- colla a caldo
- forbici
- pinzatrice
Ma credo che gli strumenti possano essere i più vari, a seconda delle esigenze e delle idee. Adesso, per esempio, sto pensando a come costruire le ali per la mia ape... :-)