venerdì 11 gennaio 2013

Una tigre a testa in giù

Qualche giorno fa, uscendo di casa, ho visto una tigre a testa in giù.
Era il peluche di qualche piccolo vicino di fronte, appeso con una grossa molletta di legno fuori dalla finestra. Immagino fosse stato lavato e se ne stesse lì ad asciugare. Chissà cosa gli era successo, magari era caduto nella minestra, oppure l'aveva leccato il cane, o forse qualcuno ci aveva fatto la pipì sopra.
Quella tigre, animale forte e coraggioso, appesa a testa in giù, mi ha colpita perché mi ha ricordato me in questi giorni. Una settimana in cui ho tirato fuori tutta la forza che avevo per restare in piedi e l'unico risultato che ho ottenuto è stato non crollare ma rimanere capovolta. Non sono riuscita a reagire alla paura come speravo, mi sono chiusa e arrabbiata tanto, mi sono sentita come un animale feroce dentro ad una gabbia stretta. Come la tigre della Vita di Pi, da poco visto al cinema con lo Sminatore, che dondolava sulla barca in mezzo al nulla senza poter fare niente per fuggire. I giorni appena passati, tra attese e spaventi, mi hanno portato davanti ad un grande obiettivo, un traguardo che inseguivo da un anno e che determinerà il mio futuro: ho vinto una borsa di studio che mi permetterà di vivere tranquillamente per 24 mesi, senza pesare su nessuno, senza sentirmi fuori posto, facendo quello per cui ho studiato e lasciandomi del tempo sano per me.
Mi accorgo che mentre scrivo queste parole è come se te le sussurrassi a bassa voce, per questo domani verrò a trovarti e te lo dirò di persona. Mi metterò le scarpe giuste e attraverserò il sentiero nel bosco, fino ad arrivare da te, poi tornerò a casa costeggiando il mare. Ilmareingiardino.
Scrivo ascoltando Tempo di attesa di Ginevra Di Marco, con le sue frasi così appropriate per questo mio momento:

"...Liberami, proteggimi
Strada deserta ancora da tracciare
Liberami, proteggimi
Orizzonte costante da disabitare

Parlami una sola parola
Che è tempo di attesa
Tempo di cielo, di terra e di mare
Tempo da dove tutto può arrivare"


Questa mattina mi sono alzata presto, dopo aver finalmente dormito un sonno giusto, senza incubi, risvegli e occhi spalancati. Sono andata in palestra, ho allungato tutti i muscoli che potevo e, una volta a casa, ho disfatto gli addobbi natalizi e finito i mille lavori lasciati a metà.
Ora mi rilasso, ascolto la musica e mi preparo a prendere il treno, mi aspettano i festeggiamenti per il futuro che inizia e le coccole della gatta.
Sono felice e te lo vorrei proprio dire.
A domani

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