sabato 8 febbraio 2014

QB: PHD

Oggi primo QB, tentativo numero uno di mettere in pratica l'idea di postare, ogni tanto, Qualcosa di Bello e Qualcosa di Brutto. Si capisce già dalla foto quale sia il lato della medaglia di questa partenza: come potrebbe essere Qualcosa di Brutto??? E poi, chi mi legge e segue le vicende ben poco varie della mia vita, sa che giorno è oggi.
The day after.
Oggi è il giorno dopo.
Oggi sono dottorata.
Echissenefrega.
Perché in realtà ciò che è cambiato e cambierà è che nel mio cervello aleggerà un'ansia in meno, che le uscite economiche diminuiranno (basta tasse universitarie), che sul mio curriculum si aggiungerà un titolo. Tutto qui.
E non è poco, lo so, è un traguardo raggiunto tra sacrifici, dubbi, paure, frustrazioni e, in proporzione, poche soddisfazioni.
Allora cos'è questo Qualcosa di Bello?
Qualcosa di Bello è la giornata di ieri, iniziata all'alba perché di dormire non se ne parlava proprio, doccia, vestito nuovo, tesi verde, cappotto rosso e rossetto fuxia. Colazione al solito posto con girella, caffé e "in bocca al lupo, bimba", ombrello trasparente sotto al diluvio, bus strapieno, cravatte e Aula Magna.
Il resto è stato semplice ed è stato Qualcosa di Bello. Perché la commissione la tesi l'ha letta (davvero), perché ha preso appunti mentre spiegavo, perché ha sorriso davanti alle slide colorate quanto me, perché mi ha posto domande intelligenti, perché ha fatto considerazioni giuste, anche dure magari, ma giuste. Per una volta.
Per una volta sono stata vista nella fatica di parlare una lingua diversa, sono stata compresa nella difficoltà di un lavoro ancora poco capito, sono stata spronata a non arrendermi (e questo non lo posso proprio garantire).
Di sicuro per me ieri è stato Qualcosa di Bello, come la battuta dell'ultimo commissario "E ora ci dica la cosa più importante signorina: chi è questo Andrea?", come la primula bianca di Anna, piena di affetto, come il pinot grigio bevuto al volo con il tutor dopo la discussione, come la telefonata orgogliosa del co-tutor, come la stretta di mano della coordinatrice, come le foto della Vale, come mamma seduta tra il pubblico, come papà seduto tra i miei pensieri.
Ieri sono stati belli anche il male ai muscoli, il sonno boia, i messaggi degli amici, la grigliata di selvaggina, le chiacchiere e i sorrisi sinceri. Ma l'aspetto più bello di tutti è che Qualcosa di Bello rimane ancora oggi: c'è la gatta sulle mie ginocchia da stamattina, ci sono i libri nuovi da leggere, c'è la coperta, ci sono i biglietti del festival di montagna, c'è il dopo cena davanti a una birra e c'è pure un sorriso abbozzato su questa faccia ultimamente sempre pallida e stanca. Io, che i ringraziamenti nella tesi non li ho messi, scriverò a tutti uno per uno, e le persone che dimenticherò non si arrabbieranno perché sapranno di avermi aiutata.
Anche con un silenzio, uno sguardo, una zuppa, una porta aperta, un caffè, un bicchiere d'acqua, una cornetta sollevata, un commento qui sotto.
Grazie.




2 commenti:

  1. Un grande abbraccio Elena, ti leggo con piacevole piacere . L'anonimo Claudio S^^

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