sabato 12 luglio 2014

I'm from Heligoland

Ieri sera sono andata al concerto dei Massive Attack, e ho capito e scoperto un po' di cose.
Innanzi tutto ho capito che sono sei mesi che vivo ad Heligoland, che non sono gli isolotti tedeschi ma sono le canzoni dell'album dei Massive Attack. In particolare le mie giornate ovattate e nello stesso tempo super intense dondolano tra questi ambienti e questi senza soluzione di continuità. Poi ho capito che possono trascorrere anche cinque anni ma se una musica ti piace e tocca le corde giuste lo farà per sempre, come lo ha fatto in gita scolastica a Venezia, come lo ha fatto alla Sciorba nelle serate d'inverno.
Ho capito che decidere di fare una cosa all'ultimo, come comprare i biglietti del concerto e dire "Sì ok ciao ci vado" non è la morte di nessuno, anzi. Ho capito che sono troppo bassa per stare al centro e che per tutto il tempo rischio di non vedere nulla e respirare marijuana passiva esattamente come il dodicenne accanto a me, che a ogni pezzo piagnucolava tossendo "E' finito? Andiamo?". Come biasimarlo, se ne pentirà solo tra una decina d'anni. Ieri ho anche capito che bere in questa fase è meglio evitarlo, che il golfino da nonna non mi serviva, che sono ancora capace di ballare in solitaria pensando solo ai fatti miei, che Teardrop è davvero bellissima. Ho capito che le navi che passano sullo sfondo, durante un concerto come quello dei Massive Attack, rendono tutto ancora più surreale, anche se può sembrare impossibile. E poi ho scoperto la cosa più importante: riesco a stare in mezzo alla folla. E sono felice.
Quindi bene, brava, bello, non poteva andare meglio, hanno persino chiuso con questa, la mia preferita (per variare un po' sul tema, invece di piazzare qui l'originale, ho messo una cover che mi piace tanto tanto).
"You're the book that I have opened, and now I've got to know much more"

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